Roma, avvocata uccisa per gelosia: il 2 ottobre processo all'ingegner Bonaiuti

In Corte d'Assise il femminicidio di Martina Scialdone, la 35 enne uccisa dall'ex compagno al Tuscolano

Roma

Il prossimo 2 ottobre si aprirà di fronte alla corte d’Assise di Roma il processo per l’omicidio dell’avvocata Martina Scialdone, uccisa lo scorso 13 gennaio a Roma, nel quartiere Tuscolano, a soli 35 anni. 

Di due settimane fa la notizia della richiesta del giudizio immediato: a sedersi sul banco degli imputati sarà l’ingegnere romano Costantino Bonaiuti, 61 anni, ex compagno della vittima. A chiederlo erano stati i pubblici ministeri Barbara Trotta e Daniela Cento, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino. L'accusa per Bonaiuti è di omicidio volontario aggravato dai futili e abietti motivi "rappresentati dalla gelosia, dall'aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva, e dalla premeditazione".

All'appuntamento con la pistola

Secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe portato con sé quella sera "sul luogo dell'appuntamento essendo consapevole della volontà di interrompere definitivamente la relazione controllandone gli spostamenti grazie all'installazione clandestina di un dispositivo Gps collegandolo al suo cellulare".

Dopo la sparatoria il 61enne è fuggito via in auto ed è stato successivamente bloccato e arrestato dalla polizia nella zona di Colle Salario-Fidene. Gli investigatori sequestrarono anche l'arma del delitto, una pistola Glock semiautomatica, che l'uomo deteneva regolarmente per uso sportivo.

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