Roma "è brutta, sporca e cattiva". L'Ugl a Gualtieri: “Lei, sindaco inadatto”
Il segretario dell'Ugl scrive al sindaco, denunciando tutte le mancanze di una città allo sbando. Un atto d'accusa e un appello per la Capitale
Gualtieri? “Una meteora che appare, glorifica visite ed eventi” sindaco di una città sporca, trascurata, dove la sicurezza è un miraggio”. La lettera al primo cittadino del segretario dell'Ugl di Roma e Provincia, Ermengildo Rossi, è il dipinto di una Capitale verso il “fallimento”.
In assenza di relazioni sindacali dall'inizio della consiliatura, il leader del sindacato si rivolge al sindaco con una lunga lettera nella quale evidenzia uno ad uno le criticità della città, puntando soprattutto sull'unica soluzione sulla quale il Campidoglio ha manifestato “latitanza”, il tema del lavoro, alla vigilia della fine conclamata del reddito di Cittadinanza. Scrive Rossi: “La nostra preoccupazione è altissima, Sindaco, per quel che riguarda il lavoro. E per quel che riguarda la povertà legata al lavoro. Salari che non cambiano in un mondo dove tutto cambia, dove sempre più famiglie toccano con mano il dramma della povertà, pur lavorando. Questo è un dramma incredibile che si vive anche nella nostra Città, per cui nessuno, neppure Lei, si assume responsabilità che possano far alleviare la pressione sui lavoratori di questa città. C’è chi lancia l’allarme per quel che succederà - e sta già succedendo – quando verranno a mancare i sussidi previsti dagli aiuti di stato ormai riformati, richiedendo a gran voce un intervento nel sociale da parte della Sua Amministrazione”.
Il dramma della povertà
Ancora Rossi: “Non ci risulta la progettualità necessaria sul creare posti di lavoro, sul mettere a fattore comune ricerca ed offerta, investimenti coordinati sul come poter risollevare quel sociale che tocca con mano l’abisso, ma pur vorrebbe risollevarsi. Eppure ci sarebbero così tanti temi da voler affrontare, così tante idee da poter realizzare, così tanti nodi da poter sciogliere per creare lavoro. Tanti li abbiamo già sottoposti alla Sua attenzione. Vede, Sindaco, noi pensiamo che la povertà sia un dramma. Un dramma difficile, violento, che ti rende immobile e ti costringe con le spire della sua forza verso la disperazione. La povertà non va isolata, certo. Va gestita, incanalata, risolta. Ma soprattutto la povertà va combattuta. E si combatte con il lavoro, con le opportunità, con la trasparenza di un’Amministrazione, la cui responsabilità è la Sua, Sindaco. La povertà si combatte anche con progetti legati alla pubblica utilità. Così come la sporcizia si combatte con azioni straordinarie di pulizia, il decoro di una città si migliora creando armonia, anche nel verde pubblico, i servizi si migliorano con azioni straordinarie di efficienza”.
L'appello del sindacato
A leggere la lettera di Rossi, viene da pensare che la “vicinanza” storica dell'Ugl al centrodestra, sia sufficiente per non avere nessun tipo di dialogo con l'istituzione Comune, anche sei temi sono più o meno gli stessi che propongono le organizzazioni sindacali. Così il sindacalista conclude: “Siamo convinti che quello che stiamo offrendo è inadeguato, triste, spesso offensivo. Siamo convinti che quello che non ci piace vada combattuto. Siamo convinti che Roma meriti di più. Molto di più. Di più di passerelle, di vacue promesse elettorali, di spot senza seguito, di progetti di facciata. Ma soprattutto siamo convinti che per Roma valga la pena combattere. E che questa città non meriti silenzio. E quello che ci preoccupa di più, Sindaco, è proprio il Suo di silenzio, rispetto alla devastazione ed al degrado ingiurioso in cui versa la nostra meravigliosa Città, la Roma Capitale del Mondo e oggi d’Italia”.