Trasporti i e monopattini caos: un prete trascina Roma al giudizio dell'Ue

Il Parlamento Europeo dichiara ammissibile la petizione di don Ugo Quinzi per una commissione d'inchiesta sul trasporto pubblico

Roma

La guerra civica contro i trasporti pubblici di Roma con ritardi, cancellazione di corse, e persino scarsa trasparenza da parta del Comune e di Atac nei confronti degli utenti e il nodo delle barriere architettoniche finirà a Bruxelles La petizione on line lanciata da don Ugo Quinzi, il prete pendolare, per una commissione d'inchiesta indipendente è stata accettata dal Parlamento Europeo.

Si chiaro: nulla muterà nella qualità del servizio ma almeno una cosa è certa: se il Parlamento darà il via libera a fare le pulci sullo scassatissimo sistema della mobilità collettiva romana, non sarà più il Comune o la controllata al 100% Atac, ma sarà una commissione internazionale che misurerà i parametri di in-efficienza di bus, tram e metropolitane, la gestione del contratto di servizio, la trasparenza delle informazioni agli utenti e che alla fine darà oltre al giudizio anche una serie di indicatori su come modificare l'intero sistema.

Roma diventa un caso internazionale

A trascinare Atac e Comune ma anche Cotral dinanzi al Parlamento Europeo è stata don Ugo Quinzi, un prete pendolare che ogni mattina molto prima dell'alba si muove con i mezzi pubblici. Quando ha lanciato la petizione on line su change.org, ci credevano in pochi, ora, raccolte le firme, la petizione è stata dichiarata “Ammissibile” fare il suo corso e ora si attende il passo successivo: la richiesta formale alla Commissione Europea e convocare chi l'ha presentata ad una riunione della Commissione Europea. E così Roma diventerà un caso.

Ecco il testo della petizione

“l firmatario denuncia lo stato di crisi molto grave del servizio di trasporto pubblico e della mobilità di Roma Capitale, indicando l'impossibilità dei portatori di handicap di accedere alle stazioni della metropolitana, i continui ritardi e soppressioni di treni e di autobus periferici, l'insicurezza sulle vetture, il parcheggio caotico dei mezzi elettrici (bici e monopattini), privi di percorsi e stalli dedicati e numerosi interventi della magistratura per fare chiarezza in merito ai numerosi incendi dei mezzi causati dalla loro scarsa manutenzione e conseguentemente la loro pericolosità.

Si sottolinea anche la scarsa trasparenza nelle metodologie e negli strumenti utilizzati per determinare la soddisfazione e il gradimento dell'utenza nei confronti del servizio di trasporto pubblico di Roma Capitale. Si propone quindi l'istituzione di una commissione indipendente di alto profilo che valuti lo stato del servizio di trasporto pubblico, il suo effettivo gradimento e che indichi soluzioni appropriate per risolvere i problemi di mobilità della città”.

Chi è don Quinzi, il prete crociato dalla parte degli utenti dei trasporti

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