Tubo di gel nel retto, ira dell'Arcigay: "Paziente deriso e zero privacy"
Il caso dell'uomo arrivato in ospedale con un tubo di gel lubrificante nel retto sta creando un terremoto anche politico
Il caso dell'uomo arrivato in ospedale con un tubo di gel lubrificante nel retto sta creando un terremoto anche politico. L'arcigay, dopo che è stata diffusa la notizia, si è messa sul piede di guerra: la persona - poi fuggita dal pronto soccorso e che ora corre forti rischi per la salute - è stata messa alla berlina.
Una gogna mediatica che ha spinto l'associazione ad alzare la voce e a chiedere un'ispezione immediata da parte della Regione Lazio.
La vicenda
Ma ricostruiamo i caso. La vicenda. Il disturbo, ha detto il paziente che si è prentato ai medici quando durante la notte all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, era intestinale. L’uomo lamentava dolori acuti all’addome e in una precisa zona del corpo. Sul motivo però è rimasto vago. Sono stati gli operatori sanitari dopo l'esame radiologico a scoprire cosa avesse. Incastrato nel retto dell'uomo c'era un contenitore, in particolare un tubo di gel lubrificante. Il contenitore era incastrato di poco sopra al retto e l’unica cosa possibile secondo i medici, sarebbe stata quella di sottoporre l’uomo ad un intervento chirurgico. Ma una volta consigliata al paziente la retta via dell’operazione, l'uomo è scappato, è uscito dall'ospedale ed è tornato a casa. I medici hanno lanciato l'appello per far sapere al paziente il rischio che correva, ma la notizia è stata trasforamata in scherno sui social.
L'arcigay
"Sta girando la notizia di una persona che - dopo aver accusato forti dolori addominali - si è recata al pronto soccorso ed è in seguito scappata rifiutando l'intervento di rimozione di un lubrificante nel retto. Tra l'ilarità di chi ha letto la notizia e la mancanza di riservatezza è stata creata una gogna mediatica. Chiederemo un'ispezione alla Regione Lazio al fine di verificare che tutto si sia svolto secondo le procedure previste dalla legge. Vogliamo fare un appello alla vittima, che senza questa operazione sta rischiando la sua vita, di sottoporsi a questa operazione. E ci rendiamo disponibili anche ad accompagnarlo personalmente in un altro ospedale, qualora ne avesse bisogno, garantendo totale anonimato". Lo scrive su su Facebook l'Arcigay di Latina.