Buffon: "Merito la Nazionale. Fuori ai Mondiali? Colpa anche di Mancini"

L'attuale portiere del Parma ha parlato di Italia ma anche di Donnarumma e soprattutto di Juventus

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Nazionale, Buffon: "Merito la maglia azzurra. Mancini ha le sue colpe. Un conto uscire con il Portogallo ai rigori un altro con la Macedonia"

Gigi Buffon alla "veneranda" età di 44 anni è ancora decisivo con il suo Parma in Serie B e nonostante la concorrenza di colleghi (molto) più giovani sogna ancora di vestire la maglia della Nazionale. Il portiere lo ha confessato in una lunga intervista a La Stampa, in cui ha parlato della recente delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar.

"Se l'Italia si fosse qualificata al Mondiale in Qatar, non credo che io sarei stato convocato. La meritocrazia è dalla mia parte - afferma Buffon -, ma ci sono altri discorsi a cui dare precedenza e rispetto. Considerando le scelte degli ultimi anni, è giusto così".

Italia fuori dai Mondiali? "Anche Mancini ha le sue colpe"

Buffon non si ferma qui e spiega secondo lui il perché gli Azzurri hanno mancato la qualificazione già al primo turno di eliminazione con avversario abbordabile come la Macedonia del Nord e di chi sono le responsabilità del disastro: "Già nel 2010 in Sudafrica, dopo l'eliminazione con la Slovacchia, osservai che la globalizzazione stava cambiando valori e gerarchie e che avremmo dovuto cominciare a festeggiare anche le qualificazioni. Da allora abbiamo avuto illusioni e momenti di gloria come l'Europeo, ma non avevo sbagliato: caratterialmente siamo unici, perciò nelle difficoltà sappiamo far blocco e andare fuori giri, quando però c'è calma ci mancano qualità e spavalderia. Ipermotivati diamo il massimo, altrimenti possiamo perdere con chiunque". Sul ct Roberto Mancini: "Artefice del rinascimento con l'Europeo ma qualche responsabilità ce l'ha. Se perdi col Portogallo ai rigori è un conto, essendo usciti con la Macedonia del Nord sarà più difficile ripartire".

Buffon ha poi parlato di Gigio Donnarumma e del suo stato di appannamento (dopo momenti così non è più concessa nessuna sbavatura, ma ci siamo passati tutti: con la sua bravura non avrà altri impicci) ma soprattuto di Juventus e dell'addio di Paulo Dybala: "Non me l'aspettavo, ma la società è stata onesta e diretta, spiegando che non è più funzionale al progetto. Non gli hanno rinnovato il contratto per questo, non certo perché lo ritengono scarso: Paulo troverà altrove l'opportunità di fare grandi cose, ma non vorrà dire che la Juve ha sbagliato". Su Dusan Vlahovic: "E' dominante per fisico, qualità, forza, rabbia. Mi piacciono Zapata e Lautaro. E Ibrahimovic, che a 40 anni può vincere ancora da solo".

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