Coni, Malagò: "Se le cose non cambiano mi dimetto". Il duello con la Vezzali

Per il presidente il dualismo con "Sport e Salute" non è più accettabile: "Basta disperdere energie". L'ultimatum scade il 20 dicembre

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Coni, Malagò minaccia le dimissioni. Duro scontro con la Vezzali

Da quando è entrata in vigore la riforma dello Sport con l'introduzione di un dipartimento ombra del Coni denominato "Sport e Salute" non c'è stata più pace tra i vertici dello sport italiano e il governo. Adesso - si legge sul Messaggero - il presidente del Coni Giovanni Malagò è pronto addirittura ad un passo indietro se non ci sarà una decisione definitiva sulla divisione dei poteri dei due enti. "Se le cose non cambiano, mi dimetto. Non possiamo più disperdere energie come abbiamo fatto in quest'ultimo anno e mezzo" . Questo lo sfogo del numero uno dello sport nazionale nel corso della Giunta di ieri. C'è anche un limite temporale. Malagò parrebbe intenzionato a restare a Palazzo H fino al 20 dicembre, data della cerimonia di consegna dei Collari d'oro, per poi farsi da parte.

Pur assolta da Malagò, la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali - prosegue il Messaggero - ha alzato lo scudo per proteggere l'operato del Dipartimento che «ha sempre agito- spiega Vezzali - in sintonia con le mie indicazioni e, soprattutto, in conformità con le leggi dello Stato. Sulla pianta organica del Coni, ente pubblico, ha investito la Funzione Pubblica competente sul tema. Ieri (mercoledì) questa ha dato il suo parere e noi lo abbiamo trasmesso al Coni invitandolo a proseguire con gli adempimenti, ferma la necessità del pubblico concorso, come da legge".

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