Finale Euro 2020 Inghilterra-Italia: "Fischiare l'Inno di Mameli non è grave"

Suscitano polemica le parole dell'ex nazionale Gary Neville, per fortuna contraddetto da Geoff Hurst e Gary Lineker

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Finale Euro 2020: Gary Neville, ex giocatore dell’Inghilterra, spiega che fischiare l’inno nazionale italiano non sarebbe poi una cosa grave, perché nel calcio queste cose accadono spesso


L’Inghilterra è sotto inchiesta da parte della Uefa per i fischi all’inno della Danimarca in occasione della semifinale, nonché per il puntatore laser usato per distrarre il portiere Kasper Schmeichel. Succederà lo stesso in finale contro l’Italia? L’ex difensore del Manchester United Gary Neville non si scandalizzerebbe: “Quando giocavo, il nostro inno veniva fischiato in diversi Paesi. Ho sempre pensato che forse un modo per metterci a disagio, silenziare i nostri tifosi e in un certo senso attaccarci come popolo. Lo stesso vale quando sono i tifosi inglesi a fischiare l’inno altrui: è davvero qualcosa di così sbagliato e irrispettoso?”.

L’appello di Gary Lineker: “Non fischiate l’Inno di Mameli”

Un approccio molto diverso è quello dell’ex centravanti della nazionale inglese Gary Lineker, oggi apprezzato commentatore tv, che ha rivolto un appello ai tifosi: "Se sei abbastanza fortunato da ottenere un biglietto per la finale, per favore, non fischiare l'inno italiano. Sarebbe maleducato e irrispettoso. Vale la pena ascoltarlo".

Geoff Hurst, un vero “Sir”: “L’Italia è un Paese meraviglioso, siate rispettosi”

Geoff Hurst, campione del mondo nel 1966 con l’Inghilterra, si comporta invece da “Sir”, facendo onore al titolo nobiliare che ha conquistato grazie al calcio: “Purtroppo è un malvezzo che si è verificato molte volte, dimostrando mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario. Spero davvero che i tifosi inglesi si comportino educatamente. Stiamo parlando di un altro Paese, che oltretutto è meraviglioso, nonché molto appassionato di calcio, con tante leggende di questo sport e un’ottima squadra. L’avevo detto già all’inizio del torneo che l’Italia sarebbe stata la squadra da battere”