Juve-Villarreal, da Vlahovic a Rabiot: ironia (e amarezza) social dei tifosi

Sentimenti contrastanti tra i tifosi bianconeri dopo la trasferta spagnola. Grandi celebrazioni per il serbo, siluri per Rabiot

Dusan Vlahovic Adrien Rabiot
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Juventus-Villarreal, social scatenati: celebrazioni per Vlahovic, ironia amara per Rabiot

Gioia e amarezza. Sono i sentimenti contrastanti che animano i tifosi juventini dopo l’andata degli ottavi di Champions League contro il Villarreal. Gioia per l’esordio con gol-lampo di Dusan Vlahovic. Amarezza per l’amnesia difensiva di Rabiot e de Ligt che ha permesso ai padroni di casa di pareggiare una partita che fino a quel momento i bianconeri hanno controllato senza molte difficoltà.

La rete e i social si sono scatenati. “EnigmaBiancoNero” su Twitter pubblica una foto dell’esultanza polemica del giovane serbo e commenta citando i Maneskin: “La gente purtroppo parla, non sa di che c***o parla...!". Sasettu celebra l’ex viola così: “Primo pallone toccato, gol. Non poteva esserci esordio migliore in Champions League per Dusan Vlahovic”.

Ma l’andazzo della partita cambia subito e l'utente Ellie, sempre su Twitter, scrive: “L’entusiasmo è durato meno di dieci minuti ora è solo un infarto dietro l’altro”. Mirko Nicolino, dopo il gol del pareggio degli spagnoli twitta: “Dormita colossale di Rabiot, che ha 54, sottolineo 54, presenze in Champions League”.

Juanito cinguetta con sarcasmo: “Rabiot in campo e Sandro capitano. Che cosa potrebbe mai andare storto?”. Anche Marco se le prende con la mezz’ala francese: “Dite che ci si lamenta sempre, ma prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché Rabiot gioca sempre, è francamente inutile in tutto ciò che fa, ora graziato da una espulsione che ci stava tutta”.

AleLMGO è senza pietà: "Rabiot e De Sciglio la Juve non dovrebbe vederli neanche in cartolina: possono giocare una partita decente per 60 minuti, facendo il loro compitino senza spostare nulla, ma poi alla prima distrazione / errore te la fanno pagare cara. Perché sono semplicemente mediocri”.

 

 

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