Juventus: crollo in Borsa dopo le condizioni sull’aumento di capitale

In Champions League la squadra di Allegri va a sfidare i campioni in carica del Chelsea a Stamford Bridge, ma da Piazza Affari arrivano brutte notizie

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Brutte notizie da Piazza Affari per la società bianconera


Un occhio al campo e uno alla Borsa. E’ il destino delle società sportive quotate e la Juventus non fa certo eccezione. Nel giorno del ritorno della Champions League, con la grande sfida sul campo del Chelsea detentore del trofeo, il titolo della società bianconera a Piazza Affari ha chiuso in calo del 7,2% a 0,63 euro dopo che il cda ha fissato le condizioni per l'aumento di capitale da 400 milioni.

È la reazione del mercato alla pubblicazione delle condizioni dell’aumento di capitale, annunciato da tempo. La Juventus ha infatti annunciato che saranno emesse fino a 1.197.226.782 azioni ordinarie Juventus di nuova emissione, prive di valore nominale espresso, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie Juventus già in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione agli azionisti della Società aventi diritto nel rapporto di 9 Nuove Azioni ogni 10 azioni Juventus possedute, al prezzo di sottoscrizione di Euro 0,334 per ciascuna Nuova Azione, da imputarsi quanto a Euro 0,01 a capitale sociale e quanto a Euro 0,324 a sovrapprezzo.

Juve, aumento di Capitale: il ruolo di EXOR

Lo scorso 30 giugno il socio EXOR N.V. ha assunto l’impegno a sottoscrivere la porzione di Aumento di Capitale di propria pertinenza (pari a circa il 63,8%), per un controvalore pari a circa 255 milioni di euro, e ha effettuato a favore della società bianconera un versamento in conto futuro aumento di capitale per un ammontare pari a 75 milioni, da utilizzare per la liberazione della propria quota dell’Aumento di Capitale.

La Juventus ha inoltre sottoscritto il contratto di garanzia relativo all’operazione di Aumento di Capitale con Goldman Sachs International, J.P. Morgan AG, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e UniCredit Corporate & Investment Banking, che agiranno in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners e si sono impegnati a sottoscrivere, disgiuntamente e senza vincolo di solidarietà, le Nuove Azioni eventualmente rimaste inoptate al termine dell’asta dei diritti inoptati, che si terrà successivamente al Periodo di Opzione, per un ammontare massimo pari a circa Euro 144,9 milioni.

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