Pelé, tre giorni di lutto in Brasile. Riva: "Veniamo tutti dopo lui e Diego"

La veglia funebre sarà organizzata nello stadio del Santos, la squadra in cui "O Rey" si affermò come uno dei più grandi di sempre

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Pelè, in Brasile tre giorni di lutto. Funerali il 3 gennaio

La veglia funebre del calciatore brasiliano Pelé è stata programmata per lunedì prossimo, 2 gennaio, allo stadio del Santos, mentre i funerali saranno il giorno dopo, sempre nella città sulla costa dell'Atlantico. Lo ha fatto sapere la stessa squadra del Santos presso la quale il fuoriclasse brasiliano ha militato per quasi tutta la sua vita calcistica.

La veglia funebre per Pelé sarà organizzata a Vila Belmiro, lo storico stadio del Santos dove la leggenda del calcio brasiliano ha giocato per la maggior parte della sua carriera sportiva. È quanto si legge sulla stampa specializzata locale. Come auspicato dallo stesso Pelé, sarà lì che tutti i suoi tifosi potranno rendere omaggio al campione morto oggi a 82 anni, e alcuni di loro hanno già cominciato a radunarsi attorno allo stadio non appena saputa la notizia. Già nei giorni scorsi erano stati avviati i preparativi per accogliere la cerimonia, con la realizzazione di strutture di copertura del terreno di gioco. 

Sono pochi, secondo il presidente eletto del Brasile Luiz Inàcio Lula da Silva, i brasiliani che "hanno portato il nome del nostro Paese nel mondo" come Pelé. Rendendo omaggio alla leggenda del calcio brasiliano e mondiale scomparsa oggi, Lula ha scritto sul suo profilo Twitter che "non c'è mai più stato un numero 10 come lui" e ha illustrato i commenti con immagini che lo ritraggono assieme al campione. Lula, che sarà effettivamente presidente del Brasile a partire dall'1 gennaio, ha ricordato di avere "avuto il privilegio che i brasiliani più giovani non hanno avuto: ho visto Pelé giocare, dal vivo, a Pacaembu e Morumbi". Anzi, ha precisato, "non giocare, ma dare spettacolo. Perché quando prendeva la palla faceva sempre qualcosa di speciale, che spesso si concludeva con un gol".

Pelé, Riva: "Lui e Maradona superiori a tutti gli altri"


 

Un campione ineguagliabile ma anche un uomo umile, disponibile, gentile. Gigi Riva ricorda così, conversando con l'AGI, la figura di Pelé, leggenda del calcio morto oggi a 82 anni.

"Cosa si può dire? Un grande dispiacere - dice Riva - prima o poi dobbiamo passare tutti da quella strada, lui era un grande giocatore di calcio". Un mito passato anche per Cagliari, e Rombo di Tuono lo ricorda bene: "Mi ricordo quando venne il Santos a giocare in Sardegna, era il 1972. Lui era disponibile, sapeva quello che doveva essere il suo ruolo. Avevamo lo spogliatoio pieno e lui venne a salutare tutti. Era corretto, gentile".

È questo aspetto caratteriale ad aver colpito di più l'ex bomber del Cagliari e della Nazionale: "Io ammiravo la sua semplicità - ricorda - era il più grande giocatore del mondo in quel periodo, era disponibile come se fosse uno qualsiasi, non si è mai atteggiato. Bisogna nascere così. Di sicuro avrei voluto avere la sua umiltà".

Gentile con tutti, i colleghi calciatori e i tifosi: "Era uno che se gli dicevi 'fai un autografo' o che c'è un bimbo che lo voleva salutare lui andava". E come giocatore? Lì c'è poco da dire, il più grande o comunque tra i grandi del football: "Non c'è una classifica di questi fenomeni che vengono dati al calcio, Cruijff, Pelé, tutta gente che è stata benedetta dal calcio". Oltre, ovviamente, a Maradona: "Anche con Diego ho avuto un grande rapporto. Meno male che lui e Pelé non sono stati nella stessa squadra, altrimenti non ci sarebbe stata mai partita. I campioni sono due, Pelé e Maradona, i grandi sono loro, dopo veniamo tutti dietro". E Gigi Riva? "Io no - ride - semmai lo devono dire gli altri".

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