Roma: boom di contagi Covid dopo la parata della nazionale sul pullman
Durissimo l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato: "E' colpa di Gravina e i costi ricadono sul sistema sanitario"
Covid: boom di contagi a Roma nei 10 giorni dopo la contestata festa della nazionale di calcio campione d’Europa
Le fosche previsioni sulla parata degli Azzurri di Roberto Mancini sul pullman scoperto per le vie delle Capitale paiono davvero essersi avverate. A dieci giorni di distanza da quelle celebrazioni che tanto fecero discutere, ci sono 557 nuovi positivi (su un totale regionale di 681) e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato attacca direttamente il presidente della Figc: “Stiamo pagando il cosiddetto ‘effetto Gravina’, ma senza complicazioni negli ospedali”.
Il riferimento è alla presa di posizione del numero uno della federcalcio, che dopo le polemiche sui festeggiamenti senza distanziamento e mascherine aveva respinto le accuse, spiegando che la decisione era stata concertata con le autorità.
Già il prefetto Matteo Piantedosi era stato molto critico nei confronti della parata, ma Gravina – fresco di nomina di Grand’Ufficiale da parte del Presidente Mattarella – aveva ribattuto che alla richiesta dei calciatori, rappresentati dal capitano Giorgio Chiellini e dal suo vice Leonardo Bonucci, c’era stato un via libera da parte delle istituzioni.
L’assessore D’Amato definisce tale scelta un “calo di tensione”, pur rimarcando l’ottima tenuta del sistema sanitario regionale: i ricoverati nel Lazio sono 133, tre in più di ieri, e le terapie intensive sono 28 assistiti, una in meno di ieri.
“I positivi sono per lo più giovani ancora non vaccinati e questo significa, ancora una volta, quanto sia importante vaccinarsi e raggiungere l’immunità di gregge”, ha aggiunto l’esponente del Pd, sottolineando come “ancora una volta ricadono sulle spalle del Servizio sanitario regionale e dei suoi operatori l’onere e gli effetti del calo di tensione”.
Sul tema leggi anche: Europei 2021: Italia campione, ma quel giro in pullman andava evitato |