Luxuria su Affari smonta il caso della pugile italiana: "Salendo sul ring ha accettato le regole del Comitato"

Bufera sulla pugile algerina con un livello alto di testosterone. Parla l'attivista e scrittrice transgender

di Matilde Peretto
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Imane Khelif -  Vladimir Luxuria - Angela Carini

Sport

Parigi 2024, bufera sull'incontro di pugilato tra l'algerina Imane Khelif e Angela Carini. Parla Vladimir Luxuria

Nel sesto giorno delle Olimpiadi di Parigi 2024 esplode il caso della pugile algerina Imane Khelif, donna sì, ma con alti livelli di testosterone, ed esclusa per questo dagli ultimi mondiali di boxe. La bufera è montata soprattutto per il ritiro dopo 46 secondi della nostra Angela Carini. Un caso internazionale che intreccia sport e politica e mette in discussione le scelte del Comitato internazionale olimpico. "So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa", ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni, presente oggi a Parigi.

È intervenuta perfino la scrittrice inglese JK Rowling, autrice della fortunata serie di romanzi su Harry Potter, sostenendo che "le Olimpiadi di Parigi saranno per sempre offuscate dalla brutale ingiustizia fatta a Carini" perché a una "giovane pugile è stato portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei".

Non è dello stesso parere Vladimir Luxuria, attivista, scrittrice, ex-politica e transgender intervenuta su affaritaliani.it per commentare una vicenda che definisce vergognosa e strumentalizzata.  JK Rowling brava con la fantasia - afferma Luxuria - ma la fantasia deve usarla per scrivere i romanzi, non per commentare la realtà".

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Luxuria, che idea si è fatta?

"Posso iniziare con una battuta? Salvini porta male: sostiene Marine Le Pen e lei perde, tifa per Angela e gliel'ha gufata. Scherzi a parte, credo che tutte le persone che hanno montato questa polemica tifassero più per l'algerina che per l'italiana, perché se avesse perso l'algerina la loro tesi della 'gara non leale' non avrebbe avuto un fondamento. Con il ritiro di Angela Carini, invece, ci faranno tantissima propaganda e strumentalizzazione".

Secondo lei c'era una forte pressione mediatica sulla due atlete, tanto da poter aver influito sul ritiro dell'Azzurra? 

Diciamo che entrambe le atlete hanno avuto due tipi di pressioni diverse. Angela sapeva di doversi confrontare con un'avversaria temibile, ma non infallibile. Ricordiamo che Imane Khelif non ha sempre vinto, ma ha perso più volte. L'algerina, dal canto suo, ha avuto un tipo di pressione vergognosa perché mettere in dubbio la sua sessualità, come ha fatto il ministro Salvini chiamandola trans, mentre lei è una donna... non che essere trans sia un'offesa, ma in questo caso non è vero. È una fake news. Salvini deve riflettere prima di fare un tweet perché si scrivono molto stupidaggini, il problema è che è un ministro. 

Quando ha scritto la parola trans sarebbe bastato si informasse brevemente. Imane Khelif è la rappresentante dell'Algeria che è una Nazione in cui il codice penale prevede multe, sanzioni, punizioni e carcere sia per il reato di omosessualità sia per quello di transessualità. Se fosse nata maschio, come qualcuno erroneamente ha fatto intendere, non avrebbe potuto fare la transizione in Algeria, non avrebbe potuto cambiare genere né nome. Si tratta di un alto livello di testosterone che è variabile. Ci sono dei parametri in mano agli esperti e sono loro a dover dire chi può e chi non può gareggiare, non questi politici che si improvvisano giudici sportivi. Ognuno fa il suo mestiere e non ci si improvvisa qualcos'altro. 

Che cosa pensa del comportamento di Angela Carini fuori e sul ring? 

Angela Carini salendo sul ring ha avallato la decisione del Comitato olimpico internazionale e ha dato inizio al match, anche se dopo poco si è ritirata. Se una persona accetta la sfida significa che condivide le regole e l'ammissibilità. Mi auguro che riesca a vincere la tentazione di essere santificata da una certa destra che vorrebbe fare di lei una martire dell'ingiustizia.

Che cosa direbbe a queste due atlete, sia a Khelif sia a Carini? 

A Khelif direi di non incavolarsi troppo. Tutte queste polemiche potrebbero aver aumentato la sua aggressività anche se la sua vittoria è stata regolamentata dai giudici. Ad Angela direi di non demordere, di rialzarsi e di continuare con la sua carriera che sicuramente le darà altri successi. Per la cronaca, io tifavo per lei, per Angela.

Un parere personale, lei è favorevole o contraria alla divisione uomo-donna nello sport? 

Mettiamo il caso di una persona trans che è transitata dal maschile al femminile, consideriamo ormoni assunti, peso, massa corporea, etc., devono essere in ogni caso gli esperti a decidere se la gara è leale, non io, non Salvini. Ovviamente, poi nessuno mai si pone il problema inverso, cioè se una donna transita dal femminile al maschile e, quindi, ha un livello di testosterone più basso. Se volesse gareggiare con gli uomini nessuno direbbe che può esserci una partenza sfavorita. Queste atlete sono talmente poche che se la sono dovuta inventare la trans.

JK Rowilng scrive che Carini, la nostra pugile italiana, ha "subito un'ingiustizia brutale perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei". Che cosa risponde?

Lei è brava con la fantasia, ma la fantasia deve usarla per scrivere i romanzi, non per commentare la realtà. È talmente volgare tutta questa vicenda. Pensa che hanno fatto un fotomontaggio in cui hanno messo delle atlete in costume da bagno e, nella zona vaginale, hanno applicato la scritta "Non sono un ragazzo". Nella campagna italiana, invece, hanno affiancato a questa immagine falsa una foto mia (che avevo fatto in bikini) ritoccata volgarmente. Pur di fomentare l'odio si arriva a fare queste cose. Non so cos'hanno nella testa. Vorrei sapere dove sono queste persone quando accadono discriminazioni sul lavoro, insulti e violenze nei confronti delle persone trans, quando poi ne parlano solo perché ci sono le Olimpiadi, inventandosi le cose tra l'altro.