L'autogol del ministro Orlando. Errore limitare le alleanze del Pd
La video-analisi del direttore di Affari
Il politologo Angelo Panebianco sul Corriere della Sera condivide l'analisi espressa dal direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, nel video di venerdì scorso (clicca qui per vederlo). Con il sistema proporzionale Silvio Berlusconi intende collocarsi al centro fungendo da ago della bilancia con la possibilità di allersi dopo il voto o con la Lega o con il Pd (Silvio tra i due Mattei). In questo nuovo video il direttore di Affari spiega: il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che è stato sia alla manifestazione di Renzi a Milano sia a quella di Pisapia a Roma, tenta di chiudere la strada all'ex premier di un'alleanza con Forza Italia proponendo un referendum tra gli iscritti nel caso si volesse un accordo con l'ex Cavaliere. Orlando non capisce però che tarpando le ali a Renzi lascia al suo segretario una sola issue, l'intesa con i grillini. Che non vogliono allearsi con nessuno. Trattasi di posizione tafazziana, come se il leader dem salisse sul ring con un braccio legato dietro la schiena. Ma se nessuna forza politica avrà una chiara maggioranza dopo le elezioni, questo Paese andrà governato o no? Si individui un premier di qualità - Gentiloni, Calenda, Parisi o altri - che abbia sia l'appoggio del centro di Forza Italia sia quello del Pd. Un premier che vada a governare nel caso le elezioni finiscano senza un chiaro vincitore e quindi servissero le large intese. Quello di Orlando è un evidente autogol. Andate al voto uniti (il congresso del Pd ormai è finito) e poi tenetevi aperte tutte le possibilità. Come è chiaro dopo il Lingotto, il Partito Democratico si è assunto la responsabilità di governare e di cambiare il Paese. Fatelo.