Arrivò a Milano in cerca di fortuna dalla Puglia, appena 16 enne e "senza studi", figlio di povera gente, con 5 mila lire in tasca. Come molti "terun" di quegli anni animato da una gran voglia di farcela si adattò ai lavori più umili dormendo in modeste camerette di alberghetti di periferia gomito a gomito con altri immigrati dal tacco d'Italia.
Oggi ha fondato e guida un'azienda di grande successo, l'istituto di Moda Burgo, scuola di sartoria,con ufficio e sede(una delle tre)nella più milanese delle piazze milanesi, San Babila, all'imbocco del Quadrilatero della Moda.Da li' governa un sistema diffuso in tutto il mondo (52 sedi dagli Stati Uniti al Messico, dalla Cina all'Arabia Saudita, dalla Russia alla Svizzera, alla Nigeria dove ogni anno circa 12 mila studenti si diplomano nei corsi e master con la sua metodologia didattica ("80 per cento pratica e solo 20 per cento teorica, un docente ogni nove studenti, un legame operativo e una stretta collaborazione per gli sbocchi di lavoro con tutti gli stilisti più importanti, da Armani a Cavalli, da Dolce e Gabbana a Etro a Versace)") e diventano sarti, modellisti o stilisti e designer di moda.Insignito dal Comune di Milano dell'Ambrogino d'oro, ha appena ricevuto dall'Associazione pugliesi a Milano l'ambitissimo titolo di Ambasciatore di Terre di Puglia. Ed edita due volumi preziosissimi, che sono libri di testo nelle sue scuole: Il Modellismo e Il Figurino, autentici best seller mondiali nel settore.
Affaritaliani.it ha incontrato Fernando Burgo, che ha raccontato in questa videointervista la sua affascinante storia di Made in Italy di successo.