L'avvocato del cuore

Divorzio per colpa di mia suocera: separazione sarà addebitata a mia moglie?

di avvocato Rebecca Sinatra*

Caro Avvocato, mi chiamo Roberto e sono sposato con Cinzia da circa quattro anni. Il nostro matrimonio, purtroppo, è stato caratterizzato sin da subito dall’opprimente presenza di mia suocera: diventata sempre più costante dopo la nascita di mia figlia Martina. Per questo motivo vorrei separarmi. Io e mia moglie non facciamo altro che litigare, considerato che lei non è mai stata in grado di impedire l’intromissione della madre. Cosa posso fare? Verrà attribuita a Cinzia la colpa per la fine del nostro matrimonio?

Quando si parla di separazione, molto spesso capita che uno dei coniugi incolpi l’altro della fine del matrimonio, perché, per esempio, è stato tradito, maltrattato, abbandonato nella casa coniugale… In questi casi, il coniuge si può rivolgere al giudice per chiedere che la separazione venga “addebitata” all’altro, avendo quest’ultimo violato i doveri coniugali e, di conseguenza, causato il naufragio del matrimonio. L’addebito, infatti, può essere pronunciato solo quando la violazione degli obblighi derivanti dall’unione coniugale sia stata la causa scatenante della crisi. Quali sono le conseguenze?

Il coniuge che subisce la sentenza di separazione “con addebito”, perde il diritto di percepire l’assegno di mantenimento e perde, altresì, i diritti successori. Comunque sia, i casi che possono portare alla pronuncia di addebito della separazione sono veramente molto vari. Uno di questi può essere, appunto, l’ingerenza dei suoceri nella vita familiare e di coppia, nell’educazione dei figli e nella gestione della casa familiare. Il problema è abbastanza diffuso, anche perché, quando si da vita a un nuovo nucleo, è impensabile e inverosimile “eliminare” i rapporti con le famiglie d’origine.

Quindi, in questi casi, la separazione viene sempre addebitata al coniuge che non ha impedito tale intromissione? Dipende. Per risolvere la vastità di controversie sul punto, la giurisprudenza si è pronunciata in diverse occasioni. Alcune sentenze sono giunte alla conclusione di addebitare la separazione al coniuge che non ha saputo arginare l'intrusione dei propri genitori nella vita di coppia, assumendo un comportamento inerme e disinteressato. Naturalmente, perché i giudici possano arrivare a questa conclusione, è necessario che si tratti di un'invadenza che toglie alla coppia ogni possibilità di relazione. Ecco perché, in altrettante sentenze, i giudici hanno escluso che fossero i suoceri la causa della fine del matrimonio. Insomma, dalla giurisprudenza traspare che il semplice fatto di avere suoceri invadenti non permette al coniuge di chiedere la separazione con addebito.

L’invadenza deve essere particolarmente opprimente, autoritaria e soffocante, e deve aver causato la crisi e reso intollerabile la prosecuzione della convivenza coniugale. Quindi, caro Roberto, Lei sicuramente potrà rivolgersi al Giudice al fine di far addebitare la separazione a Sua moglie. È chiaro, però, che dovrà dimostrare che il matrimonio è finito proprio a causa della costante presenza di Sua suocera. Presenza mai impedita e/o limitata da Sua moglie, la quale, ovviamente, perderà (se lo ha) il diritto di ricevere da parte Sua l’assegno di mantenimento. Ma questo è un altro discorso.

 

*Studio Legale Bernardini de Pace