Anch'io, juventino dai tempi di Omar Sivori e appassionato di calcio, serbo un bellissimo ricordo di Paolo Rossi. Pur essendo quasi un mito era rimasto una persona buona, semplice e gentile, per niente montata dal successo straordinario ottenuto sul campo. L'avevo incontrato recentemente in occasione della presentazione dei palinsesti Rai e non mi ero trattenuto dal travolgente desiderio infantile di conoscerlo e parlargli.
Mi ero presentato come direttore di Affaritaliani.it e lui di rimando e con un grande sorriso: "Che piacere e che onore conoscerla, sono un lettore affezionato del suo giornale. Ma lo è soprattutto mia moglie, che è sempre online su Affaritaliani.it poiché apprezza molto la vostra informazione indipendente".
In quel momento aveva con la sua semplicità e naturalezza capovolto i ruoli e le gerarchie tra noi due, spogliandosi di ogni blasone personale e facendo di me, che ero come un bambino emozionato al suo cospetto, la persona importante...
Grande Paolo, per i tuoi gol, per la gioia e la fierezza che ci hai dato di essere italiani, per la bella persona che eri.
Riposa in pace, grande indimenticabile campione.
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