Cronache dal mercato dell'arte

Meneghetti allo Shanghai Yue Museum of Art

Emilio Goj

La contemporary art italiana si conferma protagonista in China.

Dopo il grande apprezzamento ottenuto da Michelangelo Pistoletto e Lorenzo Marini, chiamati a rappresentare, lo scorso anno, l'Italia alla Western China International Art Biennale, la grande rassegna di arte visiva che rappresenta un ponte tra la Cina Occidentale e l'arte internazionale, è la volta di Antonio Meneghetti a portare la nostra arte nel Celeste Impero.

Fino al 31 dicembre, presso Shanghai Yue Museum of Art si terrà la mostra "Lizori, there were life sees" Life, science & art, Antonio Meneghetti OntoArte Paintings, organizzata dallo Shanghai Sculpture Park in collaborazione con la Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti - Svizzera e con il supporto del  Songjiang Tourism Bureau,  Songjiang Science and Technology Association e  Italian Institute of Culture Shanghai. La mostra, curata da Ermanno Tedeschi, è un omaggio all'artista, scomparso nel 2013. I visitatori possono conoscere l'opera di Meneghetti attraverso 26 quadri realizzati in Cina nel 2009 come "Avatar",  "Gioia", "Estasi", "Metafisica" e "Drago celeste".

Meneghetti, la cui concezione dell'arte si ispira all'Umanesimo fiorentino, si  è posto al di fuori dell'establishment che governa la contemporary art, un “sistema” piuttosto chiuso e attento quasi esclusivamente agli aspetti concettuali, sino a escludere ogni legame dell'arte con la ricerca estetica. Per Meneghetti, invece, l'arte deve essere bellezza, armonia, equilibrio. Una visione che, in effetti, comincia a farsi largo. 

 L'allestimento della mostra comprende anche sei grandi pannelli in cui è spiegata la storia di Lizori, un borgo medievale nel cuore dell'Umbria che Meneghetti ha restaurato verso la fine degli anni '70 e che ha dato il titolo alla mostra.