Prima serata

Gianluigi Nuzzi principe delle inchieste con il fascino di 007

Klaus Davi

QUARTO GRADO, UN ANNO DI ASCOLTI IN CRESCITA

                Quarto Grado è un programma di successo di Rete Quattro (curato da                Siria                Magri, ex volto di Studio Aperto , una delle migliori conoscitrice dei                casi                di cronaca in Italia)  nato otto  anni fa e   perfezionato nel tempo.  A nostro avviso è una delle più                recenti                dimostrazioni della capacità di Mediaset - quando vuole -  di                creare nuovi prodotti al tempo stesso qualitativi, popolari e di successo. Certo. Il format a volte pesca negli istinti da ’ Lumpenproletariat’  che albergano  in ognuno di noi, ma punta a farli  digerire al pubblico più esigente  grazie alla mediazione                un                volto autorevole e affermato del giornalismo,  che sdogana i sensi di colpa che si provano nel condividerli. Ma insomma, qualche compromesso è  umano nonché   inevitabile.

               

GianluigiNuzzi
 

Scegliere un qualsiasi giornalista di cronaca classico per identificare l’anti ‘Chi l’ha visto’ del Biscione  avrebbe reso il                format cheap e lo avrebbe  assimilato al  calderone indistinto della tv che si nutre                cannibalisticamente  delle                disgrazie umane. Optando, invece, per  un cronista  investigativo come Gianluigi  Nuzzi ( e prima ancora Salvo Sottile ex tg 5 ) , autore di                numerosi scoop, con solidi rapporti con molti procuratori della                Repubblica,                dotato di un  fiuto diabolico per la notizia, ha fatto di ‘Quarto Grado’  una                trasmissione                accettabile anche per i palati piu snob.

                Autore prolifico di  bestseller internazionali sul Vaticano, a mio                personale avviso Nuzzi , ha dato prova di coraggio e determinazione nel                libro                scritto con Claudio Antonelli dal titolo ‘Metastasi’ e dedicato alla                criminalità organizzata. Sua l'intervista  al pentito Giuseppe di                Bella (valorizzata anche da una bellissima  puntata di Anno Zero dal titolo ‘l’Amico Terrone’ e  risalente al 2010)  che                rivelava (a dire la verità tesi mai dimostrata dalle indagini ufficiali) che                Gianni                Versace fu ucciso  dalla Ndrangheta.  Per chi conosce le                insidie                del tema,  non è comunque da tutti strappare una simile dichiarazione                a un                collaboratore ritenuto attendibile per le sue dichiarazioni in merito a  molti punti chiave delle inchieste antimafia  , come, ad esempio.                le                relazioni fra politica e ’Ndrine  . Soprattutto, non è                da                tutti pubblicarle prendendo di petto un argomento estremamente                delicato come                quello della morte del grandissimo stilista sulla quale gravitano molti misteri.

                Nuzzi è uno che non ha paura delle notizie, e lo ha dimostrato. Ora                con                Quarto Grado deve affrontare altre forme di narrazione, traducendole                nelle inevitabili                chiavi televisive ogni santo venerdi alle 21 ;  e deve farlo anche quando le notizie non ci                sono. Durante i                primi anni  il suo programma, a dire la verità,  azzardava un po' di più dato che il racconto dei casi era infarcito    di  spunti e conoscenze accumulati da Gianluigi  durante la sua vita di cronista giudiziario.Non disdegnava, per esempio,                di                dare la parola a  validi magistrati che accettavano di andare in studio (cosa rara) per                fornire                pareri tecnici e conferire  credibilità ‘processuale’ alle legittime tesi                quasi sempre  accusatorie                della trasmissione. Col tempo, Quarto Grado ha ristretto  il proprio                campo                d'azione  all'interno dei confini  della sintassi televisiva  piu ortodossa , e scegliendo di  identificare   il ruolo della 'legge'perlopiù con  l’ex comandante dei Ris Luciano  Garofalo.  Il quale , legittimamente,   alla carriera di generale dell’Arma ha preferito quella di perito, esperto in casi di noir.

                L'impianto è oliato, anche grazie al riuscito gioco di rimbalzo dei   ruoli   condiviso con la  coconduttrice                Alessandra Viero, giornalista  rigorosa, puntuale,  e sempre precisa nei suoi

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interventi. Il                profilo accentuatamente femminile della trasmissione viene ulteriormente puntellato dagli inserti  delle numerose  opinioniste donne. E – va detto-  è sempre un piacere ascoltare le tesi criminologiche  dello psichiatra Alessandro Meluzzi. Funge da                pungolatore d’ufficio  del cast una firma di rango di Panorama come quella di Carmelo Abbate     >                Insomma, grazie anche all’aiuto dell’  orchestra, Nuzzi è diventato a tutti gli effetti un volto autorevole e popolare                della                televisione, se consideriamo,   in pochi anni. Certo, ha qualche limite,  soprattutto di natura  caratteriale, ma ne è consapevole e cerca                di                lavorarci su.Per esempio, e'   poco incline al sorriso e all'ironia.                La scelta di un look                impeccabile e  una espressività severa dei tratti somatici   (inevitabile l’associazione con il fascino dark   alla 007 di Marco Minniti)  non concedono   mai   licenze di rilassata informalità.  Nuzzi rifugge dichiaratamente il ruolo dell' anchor man  inteso come                catalizzatore emotivo  di ansie, e poco importa che la stragrande maggioranza dei suoi fan appartenga  al gentil sesso. La collocazione  dell'imponente scranno grigio da ‘giudice’  dietro  al  quale conduce la puntata al centro dell’agorà televisiva,  è concepito per sottolineare anche architettonicamente  il culto dell’ obiettività che anima  la filosofia del padrone di                casa.

                Sono i faccia a faccia con vittime o loro stretti  parenti i momenti  in cui si sforza forse di più di superare  la sua natura.

                Ma  tenere                fede ai propri principi di cronista terzista  non sempre si concilia con la                necessita                di una  televisiva pietas; un processo, anche solo episodico,  di  identificazione con il dolore. E' qui che                Nuzzi (a                differenza di altri suoi colleghi ) decide di non giocare, di non                confondere                i ruoli, di non concedere nulla ai meccanismi del tranfert catodico.

                Nuzzi insiste, anche con trovate ( tipo aprire una puntata con un grande                occhio al centro,  intorno al quale vengono disseminati gli opinionisti) ,  finalizzate a ricordare che  "i punti                di                vista possono cambiare non esiste la verità assoluta".  Probabilmente il già corposo share del programma si incrementerebbe, ma al nostro poco interessa.

QUARTO GRADO UN ANNO DI ASCOLTI IN CRESCITA

Quarto Grado, collocato nel palinsesto del venerdì di Rete 4 in prima serata, in questa stagione (considerando cioè gli ascolti a partire dalla puntata del 12 gennaio) si assesta su una audience media di circa 1,4 milioni di spettatori e il 7% di share.

Rispetto al periodo omologo dello scorso anno il programma ha guadagnato circa 0,4 punti percentuali di share, con una crescita del 4% circa in termini di spettatori.

La trasmissione è preferita nettamente dalle donne, che rappresentano il 67% del pubblico complessivo; oltre il 60% degli spettatori ha già compiuto 55 anni, mentre meno del 10% degli spettatori ne ha meno di 35.

Il sud Italia rappresenta il bacino di utenza più importante per Quarto Grado: in Calabria supera in media il 10% di share, in Campania e Puglia è circa all'8%, mentre la Sicilia in controtendenza fa segnare il 4%. Tra le regioni più affini anche il Piemonte (share 9%).

Il programma non risulta affine ai target ad alta scolarità, attirando solo il 6% di laureati tra i suoi spettatori (share sul target 4,6%). Di contro, il 64% dell'audience si è fermato al massimo alla licenza media.I dati sono a cura di Anthony Cardamone a capo del reparto analisi e ricerche della multinazionale Omnicom Media Group,  e dell'agenzia di comunicazione Klaus Davi and company.

        SPIGOLATURE

       

Silvia Toffanin MM 035
 

Uno Mattina in Famiglia si conferma una portaerei della prima rete Rai. Ieri        ha raggiungo  1.423.000 telespettatori con il 23.1%, nella prima parte, a        1.089.000 telespettatori con il 18.7%, nella seconda parte e a 976.000        telespettatori con il 18% nella terza parte. Michele Guardi (e  Andrea        Fabiano che dirige la rete) hanno di che essere soddisfatti.

        Silvia Toffanin continua a monopolizzare i pomeriggi tv con il suo        "Verissimo" battendo la rivale Eleonora Daniele. Il contenitore di Canale 5        raggiunge  1.953.000 telespettatori con il 17.4% di share mentre Verissimo Giri di        Valzer ha convinto 1.797.000 spettatori con il 16.2% di share (in calo rispetto a sabato scorso)  staccando        "Sabato Italiano" ,  che ha ottenuto  1.316.000 spettatori con il        12%, nella prima parte, e 1.567.000 spettatori con il 14.2%, nella seconda        parte, tendenza in crescita.

        Ascolti deludenti ieri per 'Mi manda Rai Tre' (rete diretta da Stefano        Coletta) totalizza una media di 420.000 spettatori (4.3%). Il bravo Salvo        Sottile può fare di più.