Peter Greenaway ospite al Lake Como Festival
Il regista Peter Greenaway ospite d’onore per la serata iniziale del Festival in Arena
LAKE COMO FILM FESTIVAL 2016
CINEMA E PAESAGGIO:
IV edizione
Como, dal 23 giugno al 31 luglio 2016
Il regista Peter Greenaway
ospite d’onore per la serata iniziale del Festival in Arena
Lunedì 18 luglio
ore 21:30 proiezione film nell’Arena del Teatro Sociale
ore 18:00 conferenza al Teatro Sociale – Como
L’apertura della sezione del Lake Como Film Festival in Arena - la parte più importante e spettacolare della manifestazione- è con il grande regista Peter Greenaway: in collaborazione con la Fondazione Alessandro Volta, il Maestro incontra la città lunedì 18 luglio in una conferenza dedicata al paesaggio e la proiezione di uno dei suoi film più celebri, “I misteri del giardino di Compton House”.
Autore moderno, poliedrico, capace di contaminare e influenzare, dai lavori su Rembrandt e su “Il Cenacolo” di Leonardo Da Vinci, Greenaway ci parla della sua passione verso la pittura e per i film dedicati al paesaggio naturale.
Il tema della conferenza, (ore 18.30 – ingresso libero, Teatro Sociale) intitolata “The landscape contract”, intreccia infatti la narrazione del suo desiderio di essere prima pittore e poi regista, con il suo entusiasmo verso il paesaggio naturale. L’uomo – sostiene Greenaway - stipula con la Natura una sorta di contratto permanente, che non delude mai. Molte delle storie, delle narrative, delle trame, delle strategie, dei dispositivi di narrazione e delle storie dentro le storie che ha usato sono semplici scuse per riprendere il mondo naturale in un modo piuttosto che in un altro. La sua passione per la pittura l’ha portato a studiare nell’ultimo periodo anche Bosch e Brancusi, al quale dedica il suo prossimo lavoro.
Peter Greenaway, con una carriera prestigiosa tra lungometraggi, cortometraggi, spettacoli teatrali e installazioni, è in continua ricerca e sperimentazione espositiva, cosa che lo ha reso autore di culto e innovatore di linguaggi nelle arti visive.
Alle ore 21.30, in Arena del Teatro Sociale, si apre la sezione “Cinema in Arena”, il cuore del Lake Como Film Festival, con la proiezione del film “I misteri del giardino di Compton House” alla presenza del regista: Peter Greenaway è sul palco per insieme ad Alberto Cano, direttore della manifestazione (biglietteria del Teatro Sociale, ingress euro 8).
Martedì 19 luglio, presso la Fondazione Antonio Ratti, Greenway tiene un workshop (a numero chiuso) per gli studenti IED, Accademia Galli, intitolata “For the eyes pleasure”.
INFO:
- Conferenza: ingresso libero
- La conferenza è in lingua inglese, con traduzione
- Proiezione film in Arena: Biglietteria del Teatro Sociale di Como, Piazza Verdi – Como.
Posto unico: Euro 8
Ridotto (over 65/under 21 / Carta Feltrinelli): Euro 5
Abbonamento 11 serata in Arena + 8 Film a Teatro: Euro 50
Tessera 5 serate: Euro 30
Tessera 3 serate: Euro 20
E’ possibile acquistare l’abbonamento sul sito del Festival
I MISTERI DEL GIARDINO DI COMPTON HOUSE di Peter Greenaway
(The Draughtsman's Contract)
Regia: Peter Greenaway. Sceneggiatura: Peter Greenaway. Montaggio: John Wilson. Fotografia: Curtis Clark. Musica: Michael Nyman. Interpreti: Anthony Higgins, Janet Suzman, Anne-Louise Lambert, Hugh Fraser, Dave Hill, David Gant.
Gran Bretagna 1982. 108 minuti. Lingua originale: inglese. Sottotitoli: italiano.
La campagna inglese come set, il 1694 come sfondo storico. La moglie di un ricco proprietario terriero assume un paesaggista di fama, Mr. Neville, per concepire dodici disegni della propria dimora, a Compton House, un dono da dare al marito quando egli rientrerá dal suo viaggio. Un accordo scritto e di ospitalità ma anche carnale quello stipulato con Mrs. Herbert e poi con sua figlia, che lo porterà a rappresentare la realtà, ricca di dettagli ed indizi, rivelando che dietro ad essa c’è forse qualcosa di non ancora risolto.
Scenario lussureggiante e superbo quello che Peter Greenaway mette in scena e disegna, in una delle sue pietre miliari maggiormente celebrate, metafora per raccontare classi sociali e “paesaggi” di illusioni. Un ritratto meticoloso e armonioso, perfetto esempio di landscape art, con riferimenti visivi/tematici a Michelangelo Antonioni, in primis “Blow Up”, che nel 1982 lo proiettò, al debutto, tra i maggiori esponenti che il cinema internazionale possa vantare. Inappuntabile la musica di Michael Nyman, che (s)comodamente culla verso quel mistero che tanto appassiona.