Cronache

Alemanno (Movimento Indipendenza): serve sovranismo sociale

 


Roma, 10 lug. (askanews) - Gianni Alemanno, segretario nazionale di Movimento Indipendenza ed ex ministro dell'agricoltura nel governo Berlusconi, già sindaco di Roma e protagonista della destra sociale italiana, ad askanews commenta i risultati delle ultime elezioni europee e delle elezioni francesi. Analizzando anche il momento del sovranismo, che avanza ma non sfonda. E annunciando in tal senso per fine luglio a Orvieto la nascita, in un meeting internazionale del Movimento Indipendenza, del "sovranismo sociale""Sicuramente in Europa soffia il vento del sovranismo - dice Alemanno -. Lo abbiamo visto anche con la costituzione del gruppo dei Patrioti da parte di Orban che di fatto ha svuotato anche il gruppo dei conservatori di Giorgia Meloni. Però c'è un limite a questo sovranismo, che secondo me è la questione sociale: non c'è una proposta sociale adeguatamente forte da parte del sovranismo che pure ha vinto le elezioni. E non è un caso infatti che in Francia, a sbarrare la strada a Marine Le Pen è stato Melenchon e la sua sinistra populista che è riuscita a recuperare spazio proprio tra chi si è impoverito in un mondo globalizzato".Da qui la nuova proposta politica a destra, in primis in Italia:"Giorgia Meloni ha di fatto espulso la destra sociale dal centrodestra attuale, un centrodestra che più liberista e atlantista non lo abbiamo mai visto nella storia della Repubblica. Ecco perchè abbiamo creato il Movimento Indipendenza dallo scorso novembre, e con questo movimento stiamo appunto cercando di costruire una posizione di sovranismo sociale, che presenteremo a Orvieto dal 26 al 28 luglio prossimi in un meeting che vedrà la partecipazione di esponenti internazionali e locali. Sarà una grande kermesse di tutti coloro che vogliono una alternativa a questo sistema", spiega AlemannoInfine un riferimento alla guerra in Ucraina e alle sue implicazioni:"La guerra in Ucraina sta avendo un impatto sull'Europa devastante. L'Europa è costantemente in bilico verso la recessione e l'economia italiana ha perso circa 150 miliardi di euro per questa guerra. Quindi bisogna uscirne. Per questioni umanitarie, fermando un massacro, e per questioni economiche. La strada credo sia semplice: bisogna andare verso un cessate il fuoco. Se non si fa un cessate il fuoco e non si apre un tavolo di trattative non c'è nessuna possibilità di costruire la pace. Che si costruisce passo dopo passo, non con i grandi sistemi. E non è un caso che Orban abbia iniziato il semestre ungherese di guida europea andando prima da Putin poi dal presidente cinese Xi dopo essere stato da Zelensky proprio per cercare di fotografare la situazione per un cessate il fuoco facendo fermare i cannoni e questa guerra".