Gallio(VI), 19 set. (askanews) - "Sono il responsabile del servizio dell'ambulatorio della amiloidosi cardiaca dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova. La amiloidosi è una malattia che è balzata all'onore della cronaca negli ultimi tempi perché il noto fotografo Oliviero Toscani ha denunciato di essere affetto da questa patologia e purtroppo l'ha anche associata a una non curabilità, a una brutta prognosi e a una prognosi avversa. Questo, ci tengo a dirlo anche a favore dei miei pazienti, non è vero, nel senso che la malattia è curabile. Al giorno d'oggi ci sono molti servizi in Italia che sono assolutamente equipaggiati sia per la diagnosi di precisione sia per una terapia di precisione. Ci sono molti farmaci che utilizziamo già ora e altrettanti che arriveranno nei prossimi anni. Stiamo parlando di una malattia che fino a dieci anni fa in pratica non esisteva, non ci veniva insegnata all'università, non avevamo neanche la sensibilità di diagnosticarla, tant'è che tanti di questi malati venivano categorizzati come un banale scompenso cardiaco. In realtà, mediante innovazione diagnostica e mediante metodica di diagnosi non invasiva, siamo riusciti adesso a incrementare, a scoprire letteralmente, questa malattia e questi malati e adesso si è anche associata un'ondata di progressione farmacologica che è stata in grado di permettere a noi clinici non solo di diagnosticare i malati ma anche di curarli. È un paradigma di innovazione farmacologica enorme". Lo ha detto Alberto Cipriani, Dipartimento Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari AOU Padova, durante la Summer School di Motore Sanità in corso a Gallio, sull'Altopiano di Asiago.