Cronache

"I diritti non si meritano": studenti in piazza in tutta Italia

 


Milano, 17 nov. (askanews) - Da Roma a Milano, da Napoli a Palermo, da Firenze a Torino, gli studenti di tutta Italia sono scesi in piazza in oltre 40 città per una scuola più giusta, aperta e inclusiva e davvero in grado di garantire un diritto allo studio universale."Oggi siamo in piazza per rivendicare un diritto allo studio che ci possa tutelare nella totalità, quindi dalla didattica, al trasporto pubblico, all'edilizia, in quanto ad oggi malgrado quello che si dice, come studenti e studentesse non siamo ancora tutelati e la scuola non è realmente accessibile e non è realmente pubblica come dovrebbe", racconta ad askanews Martina Lembo Fazio, componente dell'esecutivo nazionale dell'Unione degli Studenti.Lo slogan della manifestazione, organizzata nella Giornata Internazionale dello Studente, è "i diritti non si meritano": "Perchè noi siamo contro la logica del merito, crediamo che la meritocrazia non debba essere un valore - ci spiega Martina -. Rivendichiamo una scuola differente, che sia accogliente, sicura per tutte e tutti".In piazza è scesa ActionAid che, insieme all'Unione degli Studenti ha progettato la campagna "Possiamo Tutto" per rivendicare una riforma degli strumenti di partecipazione e rappresentanza nelle scuole."Nello specifico chiediamo un aumento del numero di studenti nel consiglio di istituto, con l'obiettivo di dare maggiore potere decisionale alla componente giovanile - sottolinea Corinne Reier, Community Engagement and Campaigns Officer di ActionAid -. Chiediamo l'istituzione di commissioni paritetiche, che sono degli organi composti in numero uguale da studenti e da docenti, con dei compiti rispetto alla definizione della didattica, dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, e in generale rispetto alla vita scolastica. Chiediamo però anche un rafforzamento degli strumenti di rappresentanza studentesca a livello provinciale, regionale e nazionale".La situazione, come emerge da una ricerca commissionata da ActionAid sulla partecipazione studentesca in Italia, è tutt'altro che incoraggiante: "Il 46% delle ragazze e dei ragazzi non partecipa alle assemblee perchè pensa che sia inutile e il 34% non partecipa perchè pensa di non avere alcun potere decisionale - puntualizza Corinne Reier -. Quindi alla base di una mancanza di partecipazione vediamo anche una mancanza di spazi di opportunità, ma anche di ascolto reale e non manipolato".