Cronache

Il 43% degli italiani pagherebbe di più per vacanze più green

 

Roma, 28 set. (askanews) - È il desiderio di arricchimento culturale e la maggiore conoscenza o esplorazione la principale esigenza legata all'idea di turismo dal 45% degli italiani. Segue la voglia di relax per il 43%, svago per il 40% e sport per il 12% (+2,2% rispetto alla media degli ultimi nove anni). Ma se guardiamo il podio delle principali attrazioni troviamo in vetta: arte, storia, cultura, eventi (64%), seguono natura e paesaggi (65%, +3%) e infine i prodotti enogastronomici tipici (26%, +2%).È quanto emerge dall'11esimo rapporto "Gli italiani, il turismo sostenibile e l'ecoturismo", con focus su "Food tourism e tutela dell'Italian taste", realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi.Secondo i rilevamenti, nei prossimi 10 anni, la sensibilità per il turismo sostenibile e l'ecoturismo crescerà per il 69% degli italiani (+3% rispetto alla rilevazione dello scorso anno). Sale all'85% (+2% rispetto alla scorsa ricerca) la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di "turismo sostenibile" inteso come quello che rispetta l'ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. È del 73% il totale degli intervistati che lo considera eticamente corretto e vicino alla natura (+2% rispetto alla precedente rilevazione).Alla domanda se esiste oggi in Italia un'emergenza per i danni che il turismo può portare all'ambiente, è in crescita il campione che ritiene si tratti di un problema che riguarda il Paese in generale (53% contro il 50% della precedente rilevazione), il 21% ritiene che riguarda solo alcune aree, mentre è stabile la percentuale di quanti sono convinti che il turismo sia sempre una risorsa e non un problema (24%). Il 57% degli intervistati afferma inoltre che l'aspetto principale secondo il quale il turismo può essere origine di danni all'ambiente è rappresentato dalla cementificazione e dalla speculazione edilizia (-2% rispetto alla precedente rilevazione) seguito, a distanza, dall'inquinamento (24% contro il 19% della media degli ultimi nove anni).Ma gli italiani sono disponibili a spendere il 10 o il 20% di più per ridurre l'impatto ambientale quando vanno in vacanza? Il 43% sostiene di esserne disponibile. Tra gli alloggi preferiti: B&b (32%, -2% rispetto alla media degli ultimi nove anni), agriturismo (stabile a 35%), albergo (31%, -2%) mentre sale al 26% la preferenza per la casa in affitto (+2%). Prima di scegliere una struttura turistica, il 48% degli italiani (+2% rispetto alla precedente ricerca) si informa sull'attenzione che ha per l' ambiente e l'81% utilizza internet per le ricerche. A dimostrare che la struttura sia attenta all'ambiente, per il 59% degli utenti è la presenza di pannelli fotovoltaici, per il 34% l'uso di sistemi per il risparmio elettrico, per il 28% il risparmio idrico e per il 22% essere 'Plastic free' (+2% rispetto alla media delle ultime nove rilevazioni).I turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a chilometro zero (41%, +2% rispetto alla precedente rilevazione), raccolta differenziata(38%), proposta di escursioni ecoturistiche (21%, +4%), ricariche o noleggio di auto elettriche o ibride (10%). Si attestano al 35% gli item che riguardano la riduzione degli sprechi, Zero Waste e trasparenza nelle procedure per il riciclo di rifiuti, compensazione delle emissioni, prodotti naturali per il corpo e non testati su animali.I percorsi enogastronomici nell'ambito del turismo esperienziale sono tra i più richiesti perché niente più del cibo avvicina le persone alle tradizioni e alle culture dei territori della nostra Penisola. Per la quasi totalità degli italiani (96%) il cibo rappresenta, infatti, una forte spinta a esplorare e degustare i territori. "Una vera e propria ricerca di sapori e tradizioni autentiche, unendo al piacere di visitare i luoghi quello della scoperta dei prodotti e dei piatti tradizionali locali - ha osservato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde - tuttavia, solo per il 54% degli intervistati il food e gli itinerari tematici sono adeguatamente promossi dalle istituzioni come richiamo turistico". Di qui l'invito al governo a usare "il Pnrr per investire sul rilancio del turismo ma anche sulla certificazione del made in Italy per garantire i nostri produttori di qualità e contrastare l'agropirateria".Inoltre, per quanto riguarda i trasporti, il 65% rinuncerebbe all'auto se la meta fosse raggiungibile in treno; il 61% se sul posto ci fosse il car sharing e il 50% se potesse usare l autobus per arrivare alla destinazione. Il 63% dichiara inoltre di aver già preferito il treno per motivi ecologici. Sulla scelta del ristorante, in crescita sono le percentuali di preferenza per quelli che offrono prodotti a km 0 (92%) e per quelli che usano (a parità di prezzo o anche spendendo qualcosa in più) prodotti provenienti da agricoltura biologica (84%). In merito all'ecoturismo, il 71% degli intervistati (+1% rispetto alla precedente rilevazione) ne conosce la definizione come forma di turismo che rispetta l'ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio. È ancora Internet il mezzo di informazione preferito per organizzare un soggiorno ecoturistico (per il 78% degli utenti), soprattutto attraverso i motori di ricerca (69%, +2%) e i siti di viaggio, tra cui TripAdvisor e Booking (81%, +2%), blog e forum (16%) e social network (18%, +2%)