Cronache

Il Politecnico di Milano e il design: una storia lunga 30 anni

 


Milano, 18 ott. (askanews) - Era l'ottobre 1993 e il Politecnico di Milano dava vita al primo Corso di Laurea in Disegno Industriale in Italia. Un cammino lungo 30 anni che ha portato il prestigioso ateneo milanese a consolidare il proprio impegno nel settore fino a essere riconosciuto oggi nella top ten delle migliori scuole di design del mondo.'Per noi è un fiore all'occhiello, il design. E Milano è conosciuta per il design anche perchè noi siamo qui con la scuola di design - commenta ad askanews Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano -. La maggior parte dei designer italiani sono nati, sono cresciuti e si sono formati al Politecnico e poi hanno fatto carriera. E quindi hanno in qualche modo dimostrato che l'eccellenza italiana nel design è qualcosa che è un'eccellenza mondiale, essendo appunto nella prime dieci scuole al mondo, molto richiesta anche dagli studenti internazionali'.Così, per celebrare questo importante traguardo, l'ateneo ha avviato 'Design Philology', un progetto innovativo che combina archivio digitale, contenuti editoriali e una piattaforma espositiva per raccontare, in modo interattivo, la storia dell'insegnamento e della ricerca in design al Politecnico di Milano.'Philology è un iniziativa in cui abbiamo raccolto molte testimonianze di quello che è stato il nostro passato, lo abbiamo fatto prevalentemente per connettere quello che è stato il nostro passato, con quello che è il presente e quello che sarà il nostro futuro - ci spiega Alessandro Deserti, direttore Dipartimento di Design del Politecnico di Milano -. Lo abbiamo fatto raccogliendo molti documenti, dando un senso a questi documenti facendone una lettura, chiedendo ad alcuni dei nostri docenti di strutturare a partire da tutta questa documentazione dei percorsi che sono dei percorsi di lettura del passato che però appunto guardano al nostro futuro'.'Design Philology è una piccola celebrazione che ci siamo permessi e che ci vogliamo permettere anche in omaggio ai nostri studenti e studentesse presenti e passati perchè sono il nostro vero patrimonio, il nostro grande patrimonio, il nostro capitale sociale - aggiunge Anna Meroni, vicepreside della Scuola del Design del Politecnico di Milano -. Ed è su di loro che vorremmo anche puntare per il futuro perchè sono le persone che ci stanno dicendo come è cambiato il mondo del lavoro, cosa hanno fatto in questi 30 anni, come è cambiata la loro professione'.Parte fondamentale del progetto è la mostra 'Design Convivio' che mette in scena un dialogo immaginario tra 8 personaggi che hanno fatto la storia del design italiano: Gio Ponti, Franco Albini, Carlo De Carli, Marco Zanuso, Achille Castiglioni, Vittoriano Viganò, Alberto Rosselli e Raffaella Crespi. Tutti prima laureati al Politecnico e poi docenti al Politecnico, hanno dato un contribuito fondamentale allo sviluppo del design e al suo affermarsi nell'ateneo milanese.'Il senso di questa mostra - evidenzia ancora Deserti - è ricreare un dialogo tra alcune delle persone che per prime si sono occupate di design all'interno dell'Università, nello specifico al Politecnico di Milano, e farlo per appunto riconnetterci con questo passato che va al di là, quindi è più lontano, di quelli che sono i 30 anni dalla fondazione del primo corso di studio in design al Politecnico di Milano'.Ma è anche il momento di rivolgere lo sguardo alle sfide future per il Politecnico di Milano che, nella classifica mondiale delle migliori scuole di design, punta a conquistare un posto sul podio.'Vorremmo essere tra i top tre - assicura la rettrice Sciuto -. Però è molto difficile, perchè la struttura dell'Università italiana rende un po' complicata questa possibilità. E soprattutto la struttura dei finanziamenti ministeriali dell'università pubblica. L'università italiana meriterebbe di essere finanziata di più e meglio per quanto riguarda le eccellenze. Però ci proviamo e penso che ci riusciremo'.