Cronache

In Italia medici sottopagati: -40% rispetto a colleghi Ue

 

Roma, 25 set. (askanews) - Medici italiani stanchi, stressati e soprattutto sottopagati. E' quanto rivela l'indagine condotta da Univadis Medscape Italia - il portale di informazione per i professionisti della salute - che sottolinea come una crescente fetta di camici bianchi ritenga di non guadagnare abbastanza e ai turni di lavoro estenuanti, alla carenza di personale, alla poca sicurezza negli ospedali si aggiunge l'insoddisfazione per i salari troppo bassi.Daniela Ovadia, direttrice di Univadis Medscape Italia e autrice del report: "Questa è la seconda edizione di un report che Medscape promuove in vari paesi del mondo - Stati Uniti e 5 paesi europei, alcuni paesi dell'America Latina - sulla soddisfazione dei medici soprattutto in termini economici, ma negli ultimi anni ci siamo accorti che i termini economici sono solo una parte del problema per cui abbiamo cominciato a chiedere questioni sulla soddisfazione generale riguardo al proprio lavoro.Il problema principale dei medici italiani è la fatica: la quantità di ore di lavoro, il fatto che per il 35% di essi sul luogo di lavoro manca al personale minimo necessario per portare avanti il lavoro e solo il 27% dei nostri rispondenti, che sono stati più di 1.600, ha effettivamente visto arrivare nuove assunzioni: questo già ci dice che c'è un problema strutturale nel nostro sistema sanitario nazionale".E poi c'è il problema delle retribuzioni con scarse opportunità di guadagno integrativo, inclusi bonus e incentivi ai quali solo un medico su due riesce ad aver accesso. E un aumento delle spese generali, incluse quelle relative alla sottoscrizione di contratti di assicurazione integrativa che il 73% dei medici dipendenti paga di tasca propria." Per l'89% dell'intervistati lo stipendio non è assolutamente sufficiente - sottolinea Ovadia - né per il lavoro che fanno né per gli anni di studio che hanno speso a formarsi ed è anche la ragione per la quale una quota crescente comincia a pensare di andare all'estero. Un fenomeno che era già stato registrato nell'indagine precedente ma che è decisamente in aumento. Con cambiamenti riguardo alla destinazione finale: due anni fa, per esempio, la Gran Bretagna era una delle mete preferite, è stata sostituita dalla Svizzera nell'ultimaindagine: probabilmente dipende anche dalle opportunità e dal mercato, ma è in crescita chi pensa che non c'è altra soluzione che andarsene."Il guadagno medio di chi ci ha risposto e lavora nel sistema sanitario nazionale è di 56.000 euro lordi l'anno che crescono un pochino per chi lavora anche privatamente arrivando a 79.000 euro lordi: possono sembrare tanti rispetto allo stipendio medio italiano ma siamo intorno al 40 per cento in meno rispetto alla media europea che abbiamo registrato nelle indagini negli altri paesi. Questo combinato al dato che per 8 su 10 è sempre più difficile lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale ci da la misura di questo problema""Solo il 60% di quelli che abbiamo intervistato - conclude - rifarebbe la scelta di medico e la cosa che ci ha più impressionato e che c'è stato un calo di 12 punti percentuali rispetto alle indagine del 2020 e pensiamo che nel nel 2020 i medici erano in piena pandemia.ll fatto che sia diventata complicata per sette medici su dieci anche la relazione col paziente perché il paziente a volte sfoga sul medico le frustrazioni che sono in realtà legate ad aspetti organizzativi da una misura del fatto che siamo logorando la classe che dovrebbe mantenere e sostenere il nostro sistema sanitario nazionale pubblico e questo è un dato preoccupante".