Cronache

Lubecca, capitale anseatica, celebra i suoi tre Nobel

 

Lubecca, 21 giu. (askanews) - Lubecca, ricca città di mercanti nell'estremo nord della Germania, un tempo capitale della Lega Anseatica; oggi è anche la capitale dei Nobel, tre premi per tre celebri figli. Qui sotto i portici fra il Duomo e il Municipio con gli stemmi delle corporazioni passeggiava il piccolo Thomas Mann, Nobel per la letteratura nel 1929; con il fratello Heinrich ultimo rampollo di una dinastia commerciale. Qui lo scrittore fece vivere i suoi alter ego giovanili, Tonio Kroeger e Hanno Buddenbrook; e infatti la piazza ora si chiama Buddenbrooks Markt.Appena dietro l'angolo, l'elegante facciata bianca della casa dei Mann, ora Buddenbrooks Haus. Purtroppo chiusa per ristrutturazione forse fino al 2029; il turista può consolarsi con un mini museo, fra gadget che ricordano anche i figli di Mann e l'immagine di come sarà la futura sede ampliata e rinnovata.Britta Dittmann è archivista della Buddenbrooks Haus: "Abbiamo acquisito anche la casa a fianco e parti di questi due edifici, le facciate, le cantine sono vincolate e anche per questo ci vuole tanto, ma alla fine avremo probabilmente l'unica esposizione al mondo che riguardi tutta la famiglia Mann, da Thomas a tutti i figli fino a Elisabeth Borghese Mann, le loro opere e il loro impegno politico fra le due guerre e negli anni dell'esilio contro il nazionalsocialismo".Secondo Nobel in ordine di tempo quello a Willy Brandt, politico e scrittore, che a Lubecca nacque, figlio illegittimo di famiglia poverissima; combatté il nazismo dalla Norvegia, divenne cancelliere socialdemocratico della Germania ovest, e fu premiato per la pace nel 1971 per la sua Ostpolitik, il riavvicinamento con la DDR. Fece in tempo prima di morire a vedere la riunificazione, ricorda la storica Bettina Greiner: "Credo che Willy Brandt abbia molto da offrire anche oggi e non solo ai giovani ma a tutti. È un simbolo di ambiente e di vita condivisi, della necessità di prenderci cura gli uni degli altri. Nella politica e nella vita non è importante vincere ma trovare compromessi e condividere idee e obbiettivi".E infine il Nobel numero tre in ordine di tempo, quello a Guenter Grass, che a Lubecca non era nato, ma in questo palazzo passò gli ultimi anni di vita. L'autore del "Tamburo di Latta" fu insignito del premio per la letteratura nel 1999. La sua casa, il suo ufficio al primo piano, ricordano le opere non solo letterarie, e la sua creatività che produceva anche quadri e sculture. I suoi bronzi si fanno ammirare nel giardino di casa, fra le rose.