Politica

Francia, Morelle: non penso i francesi vogliano Sesta Repubblica

 

Milano, 2 mag. (askanews) - Sesta Repubblica? "Non penso". Così in una video intervista Aquilino Morelle, ispettore generale degli affari sociali in Francia, figura di spicco della gauche storica, interrogato sulla reale possibilità di sostanziali cambiamenti costituzionali, auspicati da Jean-Luc Mélenchon ma anche da Marine Le Pen."Non penso che stiamo andando verso una sesta Repubblica. La Costituzione della Quinta Repubblica è nata il 4 ottobre del 1958 ed è stata rivista soprattutto nel 1962 introducendo l'elezione a suffragio universale diretto del presidente della Repubblica, che dà quindi al capo dell'esecutivo legittimità e consenso popolare molto forte. La Costituzione è dotata di grande flessibilità, duttilità, e ha potuto essere rivista già venti volte a partire dal 1958. La si può quindi emendare, migliorarla, modificarla su determinati punti ma non penso che ci sia nei francesi una aspirazione profonda a cambiarla e in particolare una aspirazione profonda che vada a modificarla verso un regime parlamentare. Non credo che sia una visione condivisa da molti. Questa idea riguarda solo una certa parte della sinistra, come Mélenchon ma è minoritaria tra i francesi, anche a sinistra. I francesi non vogliono cambiamenti radicali della Costituzione. I francesi di sinistra vogliono cambiare la politica applicata dal presidente, in modo che sia un po' più di sinistra".Morelle è testimone privilegiato della politica francese, 'plume' di Lionel Jospin a Matignon dal 1997 al 2002, poi consigliere di François Hollande nella sua salita al potere e all'Eliseo dal 2012 al 2014. Ha pubblicato nel 2021 "L'opium des élites. Comment on a défait la France sans faire l'Europe" (Grasset).