Politica

Gran Bretagna al voto, Labour in vantaggio ma pesa silenzio su Brexit

 


Londra, 2 lug. (askanews) - Un'economia in forte difficoltà e dei servizi pubblici in costante peggioramento sono i due principali problemi che il prossimo inquilino del Number Ten si troverà di fronte, e con poche frecce nel suo arco.I sondaggi dicono chiaramente che ad occupare la poltrona di Primo ministro sarà Keir Starmer: il Labour è dato attorno al 40%, il doppio dei Conservatori che oltretutto dovranno guardarsi dalla concorrenza di Reform UK, la nuova creatura di Nigel Farage, che rischia di togliere loro ulteriori consensi."Stiamo conducendo una campagna elettorale con argomenti positivi da portare all'elettorato, tutti incentrati sul cambiamento. E che contrasto con la campagna sempre più disperata e negativa che i conservatori stanno conducendo. Non hanno letteralmente nulla da dire all'elettorato mentre ci avviciniamo a giovedì. Noi abbiamo molto da dire", ha detto il leader laburista a un incontro elettorale.Starmer in campagna elettorale ha promesso di migliorare l'economia e i servizi senza ricorrere a un aumento della pressione fiscale: un obiettivo che per gli economisti, data la situazione attuale, appare irraggiungibile - e se non si aumenteranno le tasse occorrerà tagliare ulteriormente la spesa pubblica.Se lo slogan di Starmer è "Change", cambiamento, la parola preferita dal premier uscente, Sunak in questa campagna è "Choice", scelta."La scelta che farete avrà enormi conseguenze per voi e le vostre famiglie. Vi invito a pensarci molto bene. Avrete visto tutti i sondaggi e quello che dicono. E se date un assegno in bianco o se finiremo per dare tutti assieme un assegno in bianco al partito laburista, la cosa avrà un impatto enorme su di voi, sulle vostre finanze, le vostre famiglie e il nostro Paese", ha affermato a un incontro elettorale.L'attuale situazione economica, secondo gli analisti, ha un nome preciso: "Brexit", un nome che i leader britannici si sono ben guardati dal pronunciare in campagna elettorale. I tanto decantati benefici - in termini di sovranità, immigrazione ed economia - non si sono materializzati: l'unica certezza è che la Gran Bretagna ha perso il suo principale mercato. Dopo le elezioni, sondaggi alla mano, potrebbe tornare un tema di dibattito; quanto meno, rinegoziare con l'Unione Europea un nuovo Trattato per le relazioni commerciali bilaterali che possa risollevare le sorti economiche di Londra.






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