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Macchine per bitcoin e armi sequestrate in una prigione in Venezuela

 

Roma, 22 set. (askanews) - "Abbiamo catturato più di 60 individui appartenenti a una grande banda criminale". Così il ministro dell'Interno e della Giustizia del Venezuela, Remigio Ceballos, mentre in una prigione nel centro-nord del Paese sudamericano, le autorità hanno sequestrato decine di macchine per produrre bitcoin e armi pesanti. Criminali - ha precisato il ministro - che "fanno parte di una rete che si muove, che si muove in tutto il Paese".A controllare l'istituto penitenziario la gang denominata "Tren de Aragua", che conta circa 5.000 esponenti e si è estesa non solo in tutto il paese, ma anche in altri 8 paesi dell'America latina. Del suo capo, tale Hector Guerrero Flores detto "Bambino guerriero" ("Nino guerrero") si sono perse le tracce. "Il Venezuela garantirà il controllo delle armi sequestrate - ha concluso il ministro, sottolineando - abbiamo anche arrestato dei funzionari implicati in alcuni fatti e ci saranno delle indagini".Per il blitz con granate nella prigione di Tocoron, divenuta celebre alle cronache nazionali e fuori dalla quale molte donne attendevano preoccupate, sono state dispiegate 11.000 forze dell'ordine e decine di blindati.Secondo numerose inchieste condotte dalla giornalista venezuelana Ronna Risquez, intervistata da Afp, la banda ricattava i detenuti ma offriva anche servizi come piscina, zoo, sale da gioco e campi sportivi, come hanno confermato numerose mogli di detenuti.