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Come imparare a gestire e curare lo stress, il male del secolo
Il 40% delle persone tra i 18 e i 65 anni soffre di stress, in costante aumento negli ultimi 20 anni. I consigli del Gruppo Ginestra per imparare a gestirlo
I dati statistici europei e italiani parlano chiaro: il 40% della popolazione tra i 18 e i 65 anni soffre di stress e la misura è in costante aumento negli ultimi venti anni.
Secondo un recente studio condotto dalla Penn State e della Columbia University e pubblicato su Psychosomatic Medicine, a rappresentare un pericolo per l'organismo (e soprattutto per la salute del cuore) non sarebbe tanto la quantità di stress a cui siamo sottoposti nell'arco della vita quanto il modo in cui riusciamo a gestirlo. Maggiore è la reattività da parte dell'individuo, e quindi la capacità di fare fronte agli eventi stressanti, minore è l'impatto dello stress sul fisico.
All'interno di una società che prevede ritmi sempre più frenetici e competitivi e ci sottopone a pressioni costanti, sul lavoro e non solo, lo stress è a tutti gli effetti quello che si potrebbe definire “il male del secolo”: a quali strumenti possiamo ricorrere per tenerlo sotto controllo? Quali sono i campanelli d'allarme che devono farci capire come lo stress stia diventando un problema patologico? Come intervenire?
Il Gruppo Ginestra opera da decenni nel campo della cura dei disturbi da stress e il Dottor Ferri si occupa ogni anno, insieme a un team di psicologi e terapeuti, di un gran numero di pazienti.
“Ciò che è importante comprendere è che in una fase iniziale la risposta ad un fattore stressante è fisiologica, ma la persistenza dell’azione di fattori stressanti, o la loro elevata intensità, producono una disregolazione del sistema Amigdala-Ippocampo e delle secrezioni ormonali con conseguenti danni a cervello, cuore, sistema immunitario e altri organi. Questa può essere definita come una Malattia da Stress” - afferma il Dottor Ferri.
Relativamente alle cause più frequenti di un disturbo da stress, i fattori sono molteplici e non per forza di natura spiacevole: un lutto, una separazione, una malattia, una crisi economica, la gestione familiare, un trasferimento lavorativo ma anche una promozione o il matrimonio.
A proposito delle persone a rischio, al di là dei soggetti esposti a eventi straordinari, l’ambito lavorativo è sicuramente tra le fonti di maggiore stress. “Penso a chi è esposto a enormi responsabilità, – spiega il Dottor Ferri – a orari di lavoro prolungati e con frequenti spostamenti, alla competizione con i colleghi e alla necessità di fornire performance sempre migliori, magari con scarse gratificazioni o rischio di demansionamento. La categoria della donna lavoratrice e madre di famiglia è poi esposta a ulteriori fattori di rischio.”
Nervosismo, insonnia, ansia da prestazione, frequente malessere, cefalea, problematiche cardiache, gastrointestinali e dolori osteomuscolari: sono tutti segnali che indicano una malattia da stress, da non sottovalutare. Se la nostra mente è biologicamente infatti “attrezzata” per gestire e superare i fattori, ci sono casi in cui l'entità o la cronicità dello stimolo sono tali da impedirne un autonomo superamento. Sono questi i casi in cui la sintomatologia è più marcata e invalidante e in cui è necessario rivolgersi ad uno specialista.
“Il paziente con una malattia da stress deve prima di tutto essere indagato dal punto di vista internistico con esami specialistici dei principali organi bersaglio”- conclude il Dottor Ferri - “Secondariamente andiamo a fornire alla alla persona gli strumenti per identificare, attenuare e gestire i fattori di stress, mi riferisco a tecniche come la Mindfulness, l’EMDR, la DBT o le Tecniche Espressive.”