Costume

Coronavirus, Armani: "La moda deve rallentare e tornare a essere umana"

"Non si può pensare solo al profitto. La moda deve rallentare se vuole ripartire. E tornare a essere umana" ha dichiarato lo stilista Giorgio Armani nell'intervista rilasciata a Repubblica, dopo aver spiegato il suo punto di vista sul futuro della moda in una lettera aperta al quotidiano americano Wwd.


Giorgio Armani, uno tra gli stilisti più attivi nella lotta al coronavirus, la scorsa settimana ha ipotizzato il futuro post-emergenza COVID-19 in una lettera pubblicata dal quotidiano statunitense Wwd, in cui ha dichiarato: ''Non si può pensare solo al profitto. La moda deve rallentare se vuole ripartire. E tornare a essere umana. Per anni, nelle conferenze stampa dopo i miei show, ho sollevato dubbi sul sistema corrente, sulla sovrapproduzione e sul mancato allineamento, a mio parere criminale, tra clima e stagionalità commerciale: sono stato spesso ignorato, se non giudicato un moralista. L’emergenza in cui ci troviamo dimostra che l’unica via percorribile sia un attento e ragionato rallentamento"

 

L'emergenza virus "offre un’opportunità unica di sistemare ciò che è sbagliato, recuperando una dimensione più umana"

 

"Il declino del sistema moda così come lo conosciamo è iniziato quando il segmento del lusso ha adottato gli stessi metodi operativi del fast fashion, dimenticando così che il lusso vero richiede tempo, sia per essere creato che per essere compreso - continua Armani - Il lusso non può e non deve essere veloce. Trovo assurdo che si possano trovare in vendita abiti di lino nel bel mezzo dell’inverno e cappotti d’alpaca d’estate per la semplice ragione che il desiderio d’acquistare deve essere immediatamente soddisfatto. La crisi è un’opportunità per ridare valore all’autenticità: basta con la moda fatta solo di comunicazione, basta con le sfilate cruise in giro per il mondo per presentare idee mediocri e intrattenere con show grandiosi che oggi appaiono come fuori luogo, e pure un po' volgari. Il momento che stiamo attraversando è turbolento, ma offre anche un’opportunità unica di sistemare ciò che nel sistema è sbagliato, recuperando una dimensione più umana. Ed è bello vedere che, in questo senso, siamo tutti uniti. Uniti ce la faremo, ma dobbiamo restare compatti e lavorare in armonia. Questa è forse la lezione più importante che possiamo imparare da questa crisi" ha concluso lo stilista.