Costume

Cappero delle isole Eolie Dop, arriva il riconoscimento di eccellenza dell'Ue

Eduardo Cagnazzi

Cortese: "E' il coronamento di un percorso che lega il frutto al comprensorio insulare eoliano". Per il territorio è la terza certificazione di qualità arrivata

Tra i prodotti tipici italiani, conosciuto già dall’antichità per le sue proprietà benefiche nel campo della medicina, è a ben ragione considerato uno degli ingredienti chiave della Dieta mediterranea. Adesso il cappero delle isole eolie si fregia della certificazione Dop. E’ infatti sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea l’iscrizione nel registro delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette e delle indicazioni geografiche del “Cappero delle Isole Eolie Dop”. “Un riconoscimento che -afferma Lorenzo Cortese, agronomo, nonchè consigliere dell’Associazione Cappero delle Isole eolie Dop- rappresenta il coronamento di un percorso pluriennale ispirato esclusivamente da un grande amore verso il territorio isolano e che rappresenta una risorsa economica per i coltivatori eoliani”.

“La volontà e la determinazione sono state tali da riuscire a unire per la prima volta, con un impegno certosino e caparbio, tanti piccoli e grandi produttori cappericoli ed alcuni trasformatori di tutte le sette perle di Eolo. La dedizione al lavoro di un team affiatato di giovani professionisti, guidati dall’esperienza dei produttori, ha reso meno stancanti le lunghe ore di lavoro dedicate al raggiungimento di un obiettivo così ambizioso che ha conferito maggior valore al risultato raggiunto”.

Per i promotori dell’iniziativa, la certificazione Dop è non solo garanzia di qualità e genuinità, quanto attesta l’inscindibile legame tra il frutto ed il territorio del comprensorio insulare eoliano, riconoscendo le caratteristiche peculiari di un prodotto unico nel suo genere.

“Le nostre isole possono fregiarsi del terzo riconoscimento di qualità conferito a livello europeo per i prodotti tipici dell’agricoltura locale. Si tratta di un evento raro per un territorio così piccolo come quello eoliano, seppure storicamente noto per la bontà delle sue produzioni enogastronomiche. Tuttavia, leggendo il punto due della premessa del Regolamento, non posso che restare sbigottito da eoliano e secondariamente da agronomo, dalla posizione dei Comuni dell’isola di Salina che hanno prodotto anche in sede comunitaria una ulteriore opposizione, peraltro dichiarata irricevibile, al riconoscimento della Dop dimostrando, innanzitutto, di disconoscere i contenuti del dispositivo del Regolamento europeo 1151/2012. Tutto ciò -aggiunge con amarezza- mi fa pensare che c’è ancora molto da lavorare sul territorio per creare una rete di aggregazione che coinvolga tutto il comprensorio insulare eoliano”. E commenta che i campanilismi non hanno mai fatto bene, soprattutto ad un piccolo comprensorio come quello eoliano. “Mi auguro che questo concetto, ribadito più volte, venga compreso una volta per tutte. E che il cappero eoliano possa fungere ancora di più da volano di sviluppo locale, nonché essere uno strumento utile a creare le condizioni per favorire la destagionalizzazione turistica”.