Costume
La cazzomania
In questa piccola dissertazione trattiamo la crescente esplosione dell'uso della parola "cazzo"
In questa piccola dissertazione (certamente ritenuta da tanti sul c.... e, quindi, del c.... ), trattiamo la crescente esplosione dell'uso della parola c...o, che infioretta colorendo ormai quasi tutti i discorsi. Esistono delle curiose statistiche (fatte, accusano, da chi non aveva un c...o da fare) sulla frequenza di parolacce e insulti nelle canzoni: "negro di merda o del c...", fino a una decina d'anni fa, aveva la frequenza più elevata (una volta ogni 47 parole) in complessi di cantanti neri. Uso fatto quindi da neri che riferivano le espressioni usate su di loro.
Usando un frequenzimetro simile, su uno scontro tra Sgarbi, quando è in perfetta forma e un avversario abbastanza capra, penso realisticamente che tra testa di c...o e capra, solo un frequenzimetro di precisione riconoscerebbe verbi e altre parole. Come chiamare chi è affetto da cazzomania, cioè ha il continuo intercalare dell'inutile parola "c...o"? Come chiamare lo stesso Sgarbi? Cazzofilo, cazzomane?
Si devono creare diversi neologismi. Come chiamare chi disserta su questi argomenti? Cazzologo o forse il già usato cazzaro? Ci sarebbero i cazzofobi, i cazzofagi (creduloni che se le bevono tutte), ecc... Come si attribuiscono ad Albert Einstein un sacco di affermazioni da lui mai fatte e mai pensate, solo per dar loro più forza di convinzione, così si scova sempre un articolo "scientifico" per dar credibilità alle tesi più stravaganti.
Nel nostro caso la "scienza" dimostrerebbe che il turpiloquio faccia bene alla mente e al corpo, quindi, alla salute. Bando, allora, agli "acciderba, accipicchia, accidentaccio, cribbio, porca miseria, maleducato..." che non liberano la carica che è in noi. Dire parolacce e insultare a base di testa di c... , ci scaricherebbe, facendoci sentire meglio psicologicamente e addirittura fisicamente. Ci sarà pure qualche cattolico progressista che spingerà il progressista Papa Bergoglio ad avvicinarsi ancora di più al popolo, anche nel linguaggio, ricavandone un beneficio psichico e morale!