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La dieta Mima-digiuno anti-invecchiamento di Valter Longo in scena a Giffoni

Eduardo Cagnazzi

Lo studioso di gerontologia presso l'università della California ai giffoner: "Privare ai batteri qualunque sostanza nutritiva per vivere bene e più a lungo"

Mangiare selezionando i giusti ingredienti, adottare una dieta vegana più pesce, ridurre al minimo grassi e zuccheri, consumare i legumi come fonte principale di proteine. L’educazione nutrizionale è al centro delle ricerche del professor Valter Longo, presidente della Fondazione Valter Longo e studioso di gerontologia al Longevity Institute della University of Southern California, inserito dalla rivista americana Time nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 nell'ambito della salute, intervenuto al Giffoni Festival. “Lavoravamo -ha spiegato ai giffoner - su organismi unicellulari per capire come funzionava l’uomo, osservando la nutrizione e il rischio di sviluppare diabete e altre malattie, concentrandoci sull’invecchiamento”. Gli studi sull’alimentazione, in particolare, individuano un sovrappiù medio di proteine, tra le altre cose, pari a tre volte il fabbisogno. La dieta Mima-digiuno è stata sviluppata su queste basi: “Funziona per cinque giorni di dieta vegana, a distanza di un mese o due, e riporta indietro il metabolismo”.

Le ricerche poco per volta hanno trovato conferma, studiando i centenari e la proporzione con la popolazione, come al comune di Molochio. Per i giffoner è stato interessante conoscere le possibilità di praticare e seguire una dieta del genere, di conoscere il cibo sano e di comprendere il rapporto tra alimentazione e invecchiamento. “Se non ti siedi a creare qualcosa di nuovo, pensando in maniera creativa - ha illustrato Longo- non troverai soluzioni per fare la differenza. Per questo da studente di musica sono passato a studiare l’invecchiamento. A Los Angeles c’è il Longevity institute, lavorando sulla biologia molecolare e creando interazione tra gli ambiti. Abbiamo circa 40 studi clinici in tutto il mondo”.

Longo ha spiegato che “privando i batteri di qualunque sostanza nutritiva, vivono più a lungo. Tutti gli organismi funzionano allo stesso modo e dunque mangiare meno amidi, per esempio, risolve tanti problemi. Mangiare tante verdure e legumi, per esempio”. Lo sviluppo di tale teoria è stata applicata al cancro, provando a far consumare al corpo le cellule cancerogene, fino a realizzare la Create cures foundation, fondazione sulla creatività per curare malati di cancro. “Un biologo molecolare, un dietologo e un medico lavorano insieme per un paziente -ha concluso Longo - indipendentemente dal fatto che questi possa permetterselo o meno”.