Costume
Costiera Amalfitana, la primavera è il momento giusto per visitarla. Reportage
Primavera in Costiera Amalfitana, tutte le attrazioni più belle da Ravello ad Amalfi a Furore: ospitalità, cultura e tradizione enogastronomica
Di Franca D. Scotti
Il fascino di Ravello e della costiera amalfitana, tutta inserita nel Patrimonio Mondiale Unesco, è sempre senza confronti.
In tutte le stagioni, soprattutto in primavera, quando la costiera rifiorisce di colori e profumi.
Questo é il “panorama più bello del mondo” diceva lo scrittore americano Gore Vidal.
Una terrazza aerea che si protende all’infinito sopra il mare Tirreno, le costiere di Maiori e Minori, il promontorio di Punta Licosa.
Alle spalle terrazze a perpendicolo, i boschi fitti dei Monti Lattari, e le meravigliose coltivazioni eroiche di vigne e uliveti.
Non a caso qui sono approdati intellettuali, artisti, VIP di tutti i tempi: Lawrence, Gide, Wagner che a Ravello folgorato dai giardini di villa Rufolo, identificò i magici giardini incantati di Klingsor del Parsifal.
E poi Jacqueline Kennedy e Gore Vidal.
All’altezza di questi ospiti illustri, ovviamente, sia la ristorazione che l’hotellerie.
Palazzo Avino, in una perfetta scenografia naturale, è uno splendido albergo aperto in un’antica dimora gentilizia del XII secolo, sapientemente riadattata: suites arricchite con mobili d’epoca, terrazze, Spa, solarium e piscina riscaldata all’aperto.
La posizione a 350 metri sul livello del mare regala una veduta ineguagliabile sul Golfo e sui rilievi dei monti ammantati di verde.
Il ristorante Rossellinis, con una stella Michelin, viene considerato tra i luoghi più suggestivi e romantici dell’intera Costiera Amalfitana, mentre il Caffè dell’Arte ricco di opere di arte contemporanea e la Terrazza Belvedere, dalla cucina legata al territorio e alla tradizione, offrono un panorama mozzafiato.
Per scoprire i gioielli di Ravello, si percorre la via centrale su cui si apre Palazzo Avino. Scorci anche qui fino alla Piazza principale.
Villa Rufolo presenta uno stile originario di sintesi araba, sicula e normanna, con aggiunte romantiche dei giardini ottocenteschi: archi intrecciati e la cupola a ombrello, statue ad ogni angolo, viali di tigli e cipressi, la maestosa torre maggiore alta 30 metri che diventerà quest’anno un museo verticale.
Il complesso di Villa Cimbrone, invece, é tra i più importanti esempi che la cultura romantica e botanica anglosassone ha creato nell’area mediterranea, in posizione altissima sulla costiera.
Vegetazione variatissima, innumerevoli elementi decorativi, fontane, ninfei, tempietti, padiglioni, statue, fino al Terrazzo dell’Infinito, un impareggiabile balcone naturale adorno di busti marmorei, proteso sul mare scintillante e sul golfo.
Insomma “il luogo più bello del mondo”, dove si incontravano gli intellettuali inglesi del circolo di Bloomsbury.
Scalette e sentieri per scendere al mare fino ad Amalfi, un’altra perla della costiera. Qui ci attende l’allegria movimentata delle vie che portano all’interno costellato di boutique, negozietti di ceramiche, meravigliose pasticcerie e l’incredibile profumo dei limoni.
Verso l’interno ci si inoltra nella Valle dei Mulini, della lavorazione della carta e delle limonaie.
Oggi l’esperienza più intrigante è il Lemon Tour: si sale verso limonaie dorate, dove i cosiddetti flying farmers si inerpicano sopra pali di castagno per legare le piante, controllare i frutti, eliminare acari e muffe.
Al sole brillano i frutti gialli profumatissimi: è lo “sfusato amalfitano”, arrivato secoli fa dall’Oriente che oggi ha il riconoscimento IGP, da usare in mille modi, condimento, liquore, essenza, marmellata.
A conclusione un’immancabile degustazione di torta al limone delicatissima e di limoncello artigianale che si può acquistare insieme con i saponi al limone e i mille altri prodotti specializzati. www.amalfilemon.it
A Furore infine, se si incontra l’effervescente sindaco Ferraioli, appassionato della sua terra, si scopriranno i fasti di “Costa Diva”, l’epopea del cinema del passato, quando qui amoreggiavano e litigavano Rossellini e la Magnani, in una casetta rosa nascosta nel selvaggio fiordo, dove il mare si solleva impetuoso anche fino a 14 metri.
Oggi a Furore l’attrazione più grande sono i murales che ne fanno uno dei paesi dipinti più belli d’Italia: gli artisti ospiti hanno lasciato una traccia di sé nei muri pubblici con scene che ricordano la vita del borgo, pescatori, sirene, barche, sole, mare. www.comunefurore.it
Ristorazione:
a Ravello da non perdere una sosta a Villa Maria, un’oasi di tranquillità con splendida vista sul mare, residenza estiva di un nobile romano nell’Ottocento, oggi preziosamente restaurata dalla famiglia Palumbo. Atmosfera di una villa alto borghese, ristorazione curata da orto biologico, scuola di cucina Villa Maria Cooking School fondata nel 1974, famosa sia in Italia che all’estero, con ingredienti a chilometro zero.