Costume

Una pinna da record per la cerimonia inaugurale delle Universiadi di Napoli

Eduardo Cagnazzi

L'apneista profondista Mariafelicia Carraturo interpreterà la Sirena Partenope alla 30^ edizione estiva dell'evento mondiale in programma allo stadio San Paolo

La quarantottenne Mariafelicia Carraturo, apneista profondista record del mondo, interpreterà la Sirena Partenope e sarà la protagonista del segmento d’apertura nella cerimonia inaugurale della 30^ Summer Universiade allo Stadio San Paolo il 3 luglio, ideata e prodotta da Balich Worldwide Shows. Dalla pinna con cui raggiunge -con il battito del suo cuore e la forza dei suoi polmoni- le profondità del mare alla pinna della Sirena Partenope: l’apneista napoletana avanzerà, con una coda argentata lunga 60 metri, in un San Paolo che, per una notte, grazie a uno spettacolare gioco di luci ed effetti speciali, si trasformerà nel Golfo di Napoli, con il mare che invaderà il terreno di gioco. La Sirena dei record che domina gli abissi è Mariafelicia Carraturo, erede dell’omonima dinastia di pasticcieri partenopei, che lo scorso agosto ha stabilito a Sharm el Sheikh il nuovo record del mondo Cmas (Confederazione mondiale attività subacquee) di apnea in assetto variabile con la monopinna, scendendo a una profondità di 115 metri in tre minuti e quattro secondi. 

“Mi sento onorata di rappresentare Partenope. Scegliere me significa offrire un messaggio molto forte per i giovani atleti, uno sprone a tutti coloro che hanno una meta, un sogno o un obiettivo”, afferma l’atleta che a 36 anni frequenta il primo corso di apnea e a 40 vi si dedica con passione e determinazione, scoprendo una vera e propria predisposizione per questo sport. Da allora inanella record su record: finora sei italiani e uno mondiale in quattro discipline diverse. Non solo. Mai nessuna donna italiana della sua età è riuscita ad omologare un record mondiale.

“Ho trasformato un momento negativo della mia vita -racconta la Carraturo- in un’opportunità: il mio viaggio dall’abisso alla rinascita mi porta a diventare atleta a 40 anni, dopo una separazione e già madre di due figli. Un percorso complesso in cui però ho trovato la mia dimensione con slancio e forza di volontà. Anche per l’Universiade sarà così, niente è impossibile e Napoli può vincere questa sfida. Sono orgogliosa di rappresentare la rinascita della mia città e spero di essere fonte di ispirazione, con la mia storia, per tutti i giovani che hanno voglia di mettersi in gioco”.

Dal 3 al 14 luglio Napoli e la Campania si apprestano ad accogliere oltre novemila atleti di 127 delegazioni, pronti a far segnare nuovi record. “Lo sport è un valore -conclude la campionessa napoletana- da portare avanti fin da giovanissimi. Mi farebbe piacere che venisse colto il significato dell’Universiade dove si coniugano studio e sport. Laddove spesso le istituzioni non arrivano, lo sport unisce, in un unico abbraccio, un po’ come il Golfo di Napoli”.