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Andrea Prospero, l'ombra del dark web sulla morte dello studente di Lanciano. Le due piste
Sotto analisi il traffico dati e l'hard disk del suo computer. Ecco come la Polizia Postale sta indagando sullo studente partendo dalle 60 sim telefoniche



Andrea Prospero, la morte a Perugia avvolta nel mistero che punta al dark web
Andrea Prospero, la morte che punta dritta al dark web. Trovato cadavere un mese e mezzo fa per un'overdose di psicofarmaci e derivati dell'oppio, lo studente di Lanciano, anzi la sua possibile seconda vita, porta nella melma digitale del dark web.
Una batteria di Sim telefoniche per accedere a una Vpn
A portare su questa pista gli esperti informatici della Polizia Postale che lavora per la Procura di Perugia di Raffaele Cantone, sono proprio le 60 sim collegate al computer che utilizzava nella sua abitazione di via del Prospetto. Perché 60 sim telefoniche? La pista porta direttamente al sistema delle Vpn, le reti virtuali ai quali ci si collega in modalità anonima e che permette di navigare utilizzando il browser preferito da chi vuole mantenere a tutti i costi l'anonimato: il celebre Tor che consente la navigazione tra i siti più oscuri della Rete. Gli informatici sanno bene che l'utilizzo di una Vpn dimezza la velocità di navigazione e da qui l'esigenza di lavorare con il raddoppio della rete grazie a Sim in batteria. Un po' come avviene per il broadcast televisivo che utilizza speciali zaini con più accessi alle reti dati.
Sotto analisi il traffico dati e l'hard disk del suo computer: le due piste
Su questa pista che attende una conferma dall'analisi del traffico dati della “batteria di sim” e dall'hard disk si cerca di ricostruire su quali indirizzi ip (il codice numerico associato ad ogni server) si sia concentrata l'attenzione del giovane abruzzese. E la Polizia Postale cerca in due settori diversi: la classica pista della pedopornografia, oppure il traffico di valuta digitale come Bitcoin o altro. Un lavoro di ricerca enorme che allunga i tempi per arrivare a scoprire se il ragazzino abruzzese, ritenuto da tutti un studente tranquillo e un po' timido, soprattutto dalla famiglia avesse o meno una seconda vita.
Il suo "profilo pulito" utilizzato da altri come prestanome
Tra Darkweb e canali Telegram, si cercano conferme a questa ipotesi, senza trascurare quella lontana ma allo stesso tempo ritenuta credibile: la scarsa esperienza informatica sostenuta dalla famiglia ma allo stesso tempo il “profilo pulito” del ragazzo lo avrebbero trasformato nella persona ideale per fare da prestanome a qualche organizzazione informatica. Se fosse dimostrato, quella morte assurda a base di psicofarmaci, potrebbe trasformarsi in un “delitto perfetto”, con i presunti autori che avrebbero avuto tutto il tempo - e le capacità - per cancellare le tracce informatiche dal suo computer e dai social. Un giallo destinato a durare nel tempo.