Cronache
Baby nuotatrice molestata da allenatore: "Mi fidavo, metteva le mani ovunque"
La Procura ha chiuso l'inchiesta accusando Orazio Ragusa, 27 anni, di violenza su minore. I fatti risalgono al 2021
Friuli, nuotatrice 15enne molestata dall'allenatore: "Mi fidavo di lui, ma mi ha messo le mani ovunque"
I fatti risalgono al 10 agosto 2021, alla vigilia di una gara dei campionati italiani di nuoto. Ma riemergono con prepotenza in questi giorni nella mente e nelle parole di Chiara (nome di fantasia), nuotatrice della squadra giovanile “Unione nuoto Friuli” ora 15enne che – nel corso dell’incidente probatorio – ha ricostruito l’abuso sessuale subito in un albergo in Prati, a Roma. A commetterlo, secondo la Procura che ha chiuso ora l’inchiesta con l’accusa di violenza su minore, l’allenatore di Chiara, Orazio Ragusa di 27 anni.
Tra le lacrime la ragazza ha ripercorso i dettagli di quella notte davanti al pm Antonio Verdi e al gip Valeria Tomassini, come riporta Repubblica: "Il coach mi dice di andare a dormire perché avrei avuto la gara presto. Poi mi chiede di lasciargli il cellulare, per il timore che usassi durante la notte. Gli ho detto di no. Ma lui lo prende e lo poggia su un tavolino. A quel punto, ha cominciato a fare domande scomode sul mio fidanzato dell'epoca, ricorrendo a termini volgari. Mi sono rifiutata di rispondere. Poi mi ha chiesto di stendermi sul letto, perché voleva che dormissi lì. Gli ho detto no. Ma insomma avevo 14 anni. C'era persino la sua morosa in squadra. Allora mi chiede un abbraccio. Facciamo quest'abbraccio, ho pensato. Ma lui mi mette le mani ovunque. È allora che sono scappata".
Chiara, difesa come parte civile dall'avvocato Stefano Comand, nel corso della sua testimonianza, più volte ha pianto ricordando quei momenti. "Mi fidavo, era stata sempre una brava persona, non avrei potuto dire 'non vado', insomma. Se lui mi chiede una cosa, è come se me la dicesse mamma". Ma "da quel giorno non sono stata più la stessa, nell'attività sportiva e con gli altri. Mi sono chiusa, prima ero tanto estroversa". L'allenatore, difeso dagli avvocati Mario Stagliano e Maria Serbelloni, ha sempre respinto al mittente ogni accusa.