Cronache
Bambini seppelliti in giardino, indagini choc: uno dei due forse fatto a pezzi
I Ris di Parma hanno sequestrato 23 reperti per analizzarli: l'ombra del sezionamento prima di seppellirli
Bambini seppelliti in giardino, le indiscrezioni degli inquirenti. Il corpo di uno dei neonati trovati potrebbe esser stato sezionato prima di esser sepolto nella villetta di Traversetolo
Un'ombra inquietante aleggia tra le viette del paesino in provincia di Parma e i laboratori del Ris: ieri mattina, martedì 17 settembre, gli investigatori scientifici dei Carabinieri hanno fatto un nuovo sopralluogo nel giardino degli orrori della villetta dove viveva Chiara Petrolini, la ragazza di 22 anni, accusata di omicidio e occultamento di cadavere per aver partorito e ucciso due bambini per poi seppellirli tra le rose e l'orto del vicino. I militari hanno portato via 23 campioni tra cui alcuni resti umani. Questo sta spingendo gli inquirenti a pensare che almeno uno dei due bambini possa esser stato fatto a pezzi.
Un risvolto macabro che dovrà esser confermato dalle analisi, comprese quelle del Dna. Una storia da film horror in ogni caso, che ha gettato nell'angoscia uno dei comuni più tranquilli e ricchi del parmense: 600 anime, tutti che si conoscono e tutti gli intervistati che parlano di Chiara come una ragazza "unica", "dolce", "attenta", "altruista". Girando per la piazza e le ville di imprenditori e industriali in molti la ricordano, come il gestore del Bar Jolly, dove Chiara aveva la comitiva e dove, poche ore dopo i delitti, si è recata a prendere un apertitivo con gli amici.
"Su di lei non avrei mai dubitato, le avrei lasciato anche i miei figli vista la sua solarità e tranquillità: una ragazza perbene, senza grilli per la testa". Ma tutti la ricordano così, anche l'edicolante che vedeva la 22enne passare spesso nei pressi della piazza per portare i 3 bambini che accudiva come baby sitter al parco giochi. Insomma un giallo dalle trame fitte che rischia di essere ancora più truce se venissero confermate le prime indescrezioni degli investigatori.
Bocche cucite, invece, dalla Procura. Al momento, nonostante Chiara Petrolini, abbia ammesso le sue responsabilità non è stato emesso l'ordine di carcerazione perché non ci sono pericoli di fuga o inquinamento delle prove. Una scelta che però ha suscitato non poche polemiche. Dietro la decisione del Gip potrebbe esserci la volontà di trovare nuove prove: non convince, infatti, l'ipotesi che Chiara abbia fatto tutto da sola. Troppo complicato, si cercano dunque eventuali complici in questo delitto che ancora non ha una risposta se non quella di una ragazza che aveva un forte malessere interiore.
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