Cronache
Battaglia per Roma: Imma, l'anima lgbt che fa tremare il Pd di Gualtieri
Imma Battaglia alle Primarie del Pd: “Il potere è la rovina di Roma. Chi si candida lo deve fare a servizio della gente e non del potere”
I nipotini della ditta Pc, Pds, Ds e ora Pd hanno avuto un sussulto. Non solo è donna ma è l'unica alternativa che può cambiare il progetto di Roberto Gualtieri e dei Dem di trasformare le Primarie in una gita ai gazebo col risultato scontato. La “donna forte” per le Primarie di Roma è Imma Battaglia, una candidatura per prudenza “in pectore” ma che è la soluzione del Movimento Liberare Roma per una presenza significativa e che non riduca in pezzi la coalizione di centrosinistra.
Già, perché dopo il no di Zingaretti, Liberare Roma aveva pensato prima ad Amedeo Ciaccheri, poi al leader Massimiliano Smeriglio nel senso della continuità zingarettiana, col pericolo però che una candidatura così politica potesse essere vista come una dichiarazione di guerra. Alla fine la scelta è caduta su Imma Battaglia, storica attivista del movimento romano lgbt, un'esperienza in Consiglio Comunale con Sel dal 2013 al 2016, in chiave “civica”, tanto per non urtare la sensibilità del Pd e mettere in campo una donna che ha fatto del suo cognome uno stile di vita.
Buongiorno Imma, dunque è candidata alle Primarie?
“Ancora no, è roba seria. Proprio perché mi conosci dovresti sapere che sono una persona seria. Faccio parte del Gruppo Liberare Roma con Massimiliano Smeriglio, Amedeo Ciaccheri e Andrea Catarci, ci sono tanti ragionamenti e ho un grande rispetto per la collettività. Sono interessata ad un progetto politico che abbia obiettivi a lungo termine, penso che Roma debba vivere un Rinascimento, debba essere liberata dalla bruttezza del degrado e dell'abbandono. E questa è una cosa molto seria. Per me viene prima Roma e i romani e le romane. Questa città merita di più di essere al centro dei programmi di Recovery Fund. Roma riapre se tutti hanno un lavoro, una casa e una prospettiva. Tutti possono guardare avanti e veder la luce”.
Da persona impegnata nei diritti civili non le sembra un po' strano sfidare il superpotere del Pd romano che candida addirittura un ex ministro?
“Non appartengo a dinamiche di potere, non sono figlia di nessuno, dinamiche come queste che si stanno osservando su Roma non mi interessano. Sono contenta di vedere nomi femminili. Sono contena di vedere una rincorsa al femminile, da donna che da sempre lotta come femminista e lesbica è ovvio che le candidature di maschi senza neanche passare per le competizioni serie mi trovano inorridita. Siamo regrediti di un secolo”.
Che senso ha fare le primarie quando si sa il risultato.
“Io sono sempre stata una sportiva e quindi la mia idea è che si scende in mezzo al campo e tutti quelli che pensano che il risultato sia stabilito hanno avuto sempre sorprese. Da quando è stato fatto quel grave atto antidemocratico verso Ignazio Marino - nessuno ha mai capito perché un partito che val dal notaio per uno scontrino, - se torniamo indietro nessuno si aspettava che vincesse Marino. Secondo te pensavano che dopo Roma finisse in mano al 5 Stelle”?
Allora è in pista o no?
“Ancora no, io faccio analisi e osservo. Le Primarie sono un pezzettino piccolo. Il tema non sono le Primarie ma chi governerà questa città. Imma dice: mi auguro che chiunque si proponga si ponga con l'obiettivo fo fra rinascere la città. Non nomi di potere antico, ma di gente che lotta e che fa le battaglie di tutti. Una Giulia Bongiorno è degna. E poi è più bello vedere la partita tra campioni e la squadra primavera. Se questa città è un teatro di grandi candidature è bene. Il potere è la rovina di Roma. chi si candida lo deve fare a servizio della gente e non del potere. Questo deve essere il cambiamento”.
La proposta c'è, manca solo il suo assenso...
“Se c'è un ragionamento condiviso sono a disposizione. Non ho smanie personali. Ho sempre fatto le battaglie degli ultimi.