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Cronache
Caso Neumair, trovato il corpo del padre di Benno nell'Adige. La storia
Peter neumair e Laura perselli

Omicidio di Bolzano: ritrovato nell'Adige il cadavedere di Peter Neumair, il padre di Benno. Nei prossimi giorni sulla salma l'autopsia e l'esame del dna.

Nelle acque dell'Adige, all’altezza di Ravina (Trento), è stato ritrovato il corpo del padre di Benno Neumair. Il cadavere di Peter Neumair, come riferito dal Tg3 regionale, è stato riconosciuto dal legale della figlia Madè, Carlo Bertracchi, attraverso l'identificazione di effetti personali, e in modo specifico dell'orologio appartenente alla vittima. La salma del 63enne è stata avvistata in stato di decomposizione da un ragazzo che percorreva la ciclabile lungo il corso d’acqua assieme al suo cane. Il corpo della compagna, Laura Perselli, 68 anni, era stato rinvenuto sempre nelle acque del fiume il 6 febbraio. Il figlio della coppia Benno Neumair è detenuto nel carcere di Bolzano da fine gennaio, quando si è costituito.

Caso Neumair: dalla scomparsa di Peter e Laura alla confessione del figlio Benno.

La coppia scompare il 4 gennaio, ma la denuncia arriva solo nel pomeriggio del 5. Laura Perselli e Peter Neumair vivono in una palazzina di via Castel Roncolo con i loro due figli, Benno, 30 anni, e Madè, di 26 anni, laureata in medicina e specializzanda in ortopedia a Monaco. Non era un mistero che i rapporti con il figlio, in particolare quelli del padre, non fossero facili. La madre si era sfogata tramite messaggi con le amiche. La figlia Madè, il pomeriggio del 5 gennaio, non riuscendo a contattare la mamma, come gli altri giorni, allerta le forze dell'ordine. Ai carabinieri Benno riferisce di non aver notato l'assenza dei genitori perché aveva passato la serata e la notte di lunedì con un'amica. Il 6 gennaio scattano le ricerche sulle rive dell'Isarco e sul Renon, dove Laura e Peter spesso camminavano o facevano escursionismo. 

Da subito diversi elementi appaiono sospetti. I telefoni cellulari della coppia smettono di funzionare tra le 21 e le 22 di lunedì 4 gennaio e non prima, come inizialmente trapelato. Il 3 febbraio i Ris cercano delle tracce che Benno, secondo l'accusa, avrebbe cercato di rimuovere con dell'acqua ossigenata, trovata dagli inquirenti nel bagagliaio dell'auto Volvo, fermata mentre stava per entrare in un autolavaggio. Al volante Benno, e con lui un'amica che frequentava da poco. Successivamente gli inquirenti scoprono l'acquisto di altra acqua ossigenata e sospettano servisse per rimuovere tracce nell'appartamento prima che venisse posto sotto sequestro. 

Da subito partono le ricerche dei due coniugi, e Benno finisce nel mirino della procura. Ma inizialmente il trentenne di Bolzano si difende. Su quel lunedì 4 gennaio dichiara di essersi recato in un laghetto  tranquillo per rilassarsi, giustificando il frangente tra le 21 e poco prima delle 22, quando la Volvo veniva ripresa dalle telecamere stradali con lui alla guida, il suo smartphone risultava spento e i cellulari di Laura e Peter proprio in questo arco di tempo sparivano dai radar. Versione dei fatti che cadrà alla confessione di Benno.

A seguito del ritrovamento di tracce ematiche, confermate dall'esame dei Ris di Parma, appartenenti a Peter Neumair sul ponte di Vadena, poco lontano dalla discarica Ischia Frizzi, le indagini intanto dal 22 gennaio si concentrano sull'Adige. Tracce poi sono state accertate anche all'interno della Volvo dei Neumair, estinguendo i dubbi sul trasporto dei corpi all'interno della vettura.

Sulla salma di Peter Neumair, come dopo il rinvenimento del corpo della moglie Laura, nei prossimi giorni verranno eseguiti l'autopsia e l'esame del dna. Lo apprende l'Ansa dalla procura di Bolzano.

 

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