Cronache
Chi era Roberto Gleboni, l’operaio-sindacalista amante delle armi che ha sterminato la famiglia a Nuoro
Secondo i colleghi il killer era una persona all'antica che amava i figli. I vicini: "Alla base forse problemi economici"
Strage familiare a Nuoro, ecco chi era Roberto Gleboni: il sindacalista che ha ucciso moglie e figlia per poi togliersi la vita
Un uomo di quasi cento chili che amava le armi e non aveva mai dato segni di disturbi psicologici. "Una persona autoritaria, all'antica - come lo definiscono i colleghi di sindacato - con una passione per le armi e i combattimenti di paintball". Solo che questa mattina non ha preso la pistola che spara vernice, ma contro la moglie e i figli ha puntato una 9 millimetri semiautomatica lasciando a terra la moglie, la primogenita e un figlio maschio e ferendo l'ultimo degli eredi e il padrone di casa. Il tutto prima di mettersi l'arma alla tempia e tirare ancora il grilletto suicidandosi.
L’autore della strage familiare compiuta alle 7 del mattino in via Ichnusa a Nuoro, quartiere di Monte Gurtei, è Roberto Gleboni, nuorese, operaio di Forestas. Gleboni dopo la strage è fuggito verso la casa della madre, in via Gonario Pinna, nella zona dell’ospedale San Francesco. Qui l’uomo ha aggredito anche la donna, ferendola probabilmente con un coltello. Subito dopo si è tolto la vita. La madre Maria è stata accompagnata in ospedale.
Ma chi era quest'uomo? A raccontarlo i colleghi di sindacato, la Fai Cisl, dove Gleboni svolgeva la funzione di delegato. "Fa strano che una persona con cui hai lavorato fino a ieri - dice Pierpaolo - abbia creato un simile putiferio. Era un uomo all'antica, il classico capofamiglia d'un tempo ma era corretto sul lavoro e preciso anche come sindacalista". Tra i vicini ascoltati dagli investigatori emerge un dettaglio di non poco conto: alla base del gesto potrebbero esserci motivazioni economiche. "Negli ultimi tempi - hanno spiegato alcuni testimoni nei verbali - si sentivano parecchie liti dalla loro abitazione".
I figli, secondo i colleghi di lavoro, lo adoravano. "Era per loro più un amico che un padre - afferma Paolo - e con la figlia aveva un legame particolare". La stessa figlia che ha ucciso nella mattina di follia. Martina, la figlia uccisa aveva dedicato a lui la sua laurea: "A mio padre, l'amore più grande della mia vita", aveva scritto. Con una dedica anche per la madre, a sua volta ammazzata stamattina: "A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io". Dopo la laurea, Martina Gleboni aveva fatto uno stage in tribunale.