Cronache

'Commissariate la coop il Forteto! E' nelle mani dei fedelissimi di Fiesoli'

Antonio Amorosi

Presidente commissione inchiesta sul Forteto e rappresentante vittime vogliono il commissariamento della coop. Scritta lettera a Calenda. Ma nessuno risponde

 

“Commissariate il Forteto! La cooperativa è nelle mani dei fedelissimi di Fiesoli!”, dice il consigliere Pd della Regione Toscana Paolo Bambagioni. E' l'allarme lanciato ad Affaritaliani dell'ex presidente della commissione d'indagine sulla cooperativa di Vicchio in provincia di Firenze che per 30 anni è stata il centro dei maltrattamenti e degli abusi su minori affidati dalle istituzioni. Lo chiede come ha fatto in precedenza Stefano Mugnai di Forza Italia, anche lui in passato presidente della commissione. Da anni insieme i due consiglieri, anche da opposti schieramenti, si sono battuti per far emergere la verità sugli orrori.

 

 

Quella della cooperativa il Forteto è una delle storie più assurde e drammatiche degli ultimi anni.

Bimbi in difficoltà tolti alle famiglie e che venivano sottoposti a violenze fisiche, psicologiche, sessuali e morali e che dopo il lavaggio del cervello erano violati sessualmente dal “guru” della comunità, Roberto Fiesoli. I ragazzini in affido, alcuni anche con la sindrome di down, venivano poi assegnati non a coppie vere ma a due «genitori funzionali» intercambiabili. L'omosessualità era rappresentata come liberatrice dalla materialità e i rapporti eterosessuali banditi. “E la cooperativa non aveva alcuna credenziale a ricevere minori in affido”, ha ricordato di recente in un convegno l'ex-magistrato, già procuratore della Repubblica a Venezia e membro del Csm, Vittorio Borraccetti che ha studiato il caso.

Orrori nascosti quelli di Fiesoli, il “guru” della comunità e non solo della sinistra del Mugello, consumati all’ombra di un muro di connivenze fatta dal mondo coop, dalle Regione, dai Comuni rossi del Mugello, dal tribunale dei minori e dal servizi sociali che dovevano vedere ciò che era sotto gli occhi di tutti. Un'autorità quella della sua coop che quasi nessuno poteva scalfire. Nonostante ripetute denuncia e accertamenti. L'esperienza educativa del Forteto è stata numerose volte raccontata come esempio positivo anche in libri editi dalla prestigiosa casa editrice di Bologna Il Mulino.

 

 

Eppure già tra gli anni '70 e '80 Fiesoli era stato arrestato e condannato per violenza sessuale, corruzione di minorenne e maltrattamenti. Con lui il suo braccio destro Luigi Goffredi. Nonostante questo ricevevano minorenni in affido. Addirittura nel 2000 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per l'affidamento di due minori strappati alle cure della madre e affidati proprio al Forteto. L'Italia si è difesa davanti all'organo di giustizia, ha ricordato Borraccetti, sostenendo che le considerazioni e le condanne contro il Forteto erano frutto di pregiudizio politico.

Il 22 dicembre scorso Fiesoli è stato portato in carcere perché condannato definitivamente con sentenza confermata della Cassazione (è stato arrestato dai carabinieri per scontare una pena residua di 14 anni, 8 mesi e 17 giorni). In appello, a pene diverse, sono stati condannati con Fiesoli altri 15 soggetti. Per alcuni di loro però è intervenuta la prescrizione che fra l'altro ha annullato interamente la condanna a 6 anni dell'ideologo  di Fiesoli, Luigi Goffredi, suo braccio destro.

 

 

COMMISSARIARE LA COOP IL FORTETO. ECCO PERCHE'

 

Ma la comunità che sembra tanto una setta non si è sciolta. Nonostante la condanna “la cooperativa resta nelle mani dei suoi fedelissimi”, racconta Paolo Bambagioni. “Abbiamo scritto anche al ministro Calenda che sovrintende il Mise, il ministero che si occupa del controllo delle cooperative e al presidente del Senato Grasso, ma senza risultati”.

“Nessuno vuole affrontare il tema della guida della cooperativa agricola sorta negli anni ’70 contemporaneamente alla comunità”, spiega Bambagioni, “io lo dico anche per salvaguardare i lavoratori esterni”. La cooperativa agricola produce fatturati dai 18 ai 20 milioni di euro e occupa circa un trentina di lavoratori esterni, oltre a soggetti cresciuti nella comunità che hanno convissuto con i metodi del “guru” e con quanto accadeva, oltre ai suoi fedelissimi.

 

 

“La coop agricola vende prodotti caseari nei supermercati coop e principalmente all'estero, negli Stati Uniti, in Oceania e a Tokio” - , racconta Sergio Pietracito uno dei testimoni nei processi e presidente dell'associazione vittime - “Per me, e per la sentenza del 17 giugno, non esistono una cooperativa e una comunità, ma solo una setta. Dentro restano i soliti noti. Figurano nomi di persone accusate di risposte reticenti e omissioni al processo in primo grado per difendere Fiesoli. In questa storia, del resto, il gruppo ha sempre contato più dei singoli. Dietro, in regia, resta gente definita dalla corte 'apice di menzogne' o anche dei condannati. Non vedo nessun nuovo corso”

 

Bambagioni sottolinea che “il commissariamento della cooperativa Il Forteto, oltre ad essere un atto di giustizia per le tante vittime (negli anni sarebbero stati assegnati alla coop circa 86 minori, come affermato dalla commissione regionale d'indagine, ndr), dovrebbe servire anche come salvaguardia della realtà economica in quanto verrebbero ripristinati condizioni di neutralità e indipendenza rispetto a coloro che si sono macchiati di questi crimini”.

 

 

Ma il silenzio continua. Lo stesso che per molti anni non ha consentito alla vicenda di finire nelle tv nazionali. Anche se di recente è da segnalare su Canale 5 uno speciale dedicato al caso dal programma Matrix condotto da Nicola Porro. Un disegno di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta è stato presentato nel 2015 dalla senatrice Laura Bottici del M5S. Già proposta anche da altri esponenti delle opposizioni. La commissione è stata approvata solo al Senato ma si è arenata lì.

 

“Il Forteto è stata un’esperienza drammatica, per molti aspetti criminale”, scrivono i giudici della condanna: “Le vittime di quei fatti, oggi come allora e salvo un paio di eccezioni, sono entrate nella comunità Il Forteto su disposizioni della pubblica autorità (tribunale per i minorenni, servizio sociale, servizio di salute mentale)... diventata (negli anni, è nata nel 1977-78, ndr) una delle più importanti realtà economiche della Toscana nel settore caseario”.  

 

 

I leader in gara per il prossimo governo dovrebbero prendere un impegno verso questo disastro drammatico procurato da 30 anni di omertà e salvaguardare quel che di buono esiste nella cooperativa. Se ne è rimasto.