Cronache
Granchio blu, guerra senza fine: dal governo in arrivo 2,9 milioni di euro
La cifra andrà ai consorzi e alle imprese di acquacoltura per la cattura dei pericolosi crostacei sempre più presenti sulle coste italiane
Continua la guerra al granchio blu: il governo stanzia 2,9 milioni di euro per combatterli
Il granchio blu è uno dei protagonisti dell'estate 2023, e non in positivo. Si tratta di una specie aliena, ovvero non autoctona, originaria dell'Atlantico del Nord, che negli ultimi anni ha trovato casa nel Mediterraneo, probabilmente a causa del riscaldamento delle acque dovuto al cambiamento climatico. La sua veloce e massiccia proliferazione (si parla di svariate tonnellate raccolte al giorno) sta mettendo a rischio diverse specie autoctone dei nostri mari - come le vongole di cui è ghiotto - con ingenti danni non solo alla pesca ma anche all'ecosistema e alla biodiversità. A tal punto che il governo ha deciso di intervenire con una norma ad hoc nel decreto Omnibus del Consiglio dei Ministri, autorizzando un esborso di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento della specie.
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L'obiettivo è contenere la diffusione del granchio blu e impedire l'aggravamento dei danni inferti all'economia del settore ittico. Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha spiegato che, oltre agli aiuti per lo "smaltimento dell'animale che finora aveva dei costi per le aziende", il governo prevede "altri interventi per mettere la filiera a riparo, nei prossimi anni, in termini strategici da un'evoluzione ancora più rischiosa di questo animale". In tal senso sono stati fondamentali i colloqui avuti dal ministro con i pescatori di molte aree colpite: i costi di smaltimento e cattura stimati da Fedagripesca-Confcooperative raggiungono i 100mila euro al giorno.