Cronache

Coronavirus, la app che ci controlla è realtà. "Decisione in tre giorni"

Si valutano diversi modelli, partecipano al bando 270 aziende. Dalla Mit di Boston, alla inglese Symptom Tracker, ma anche molte italiane

Coronavirus, la app che ci controlla è realtà. "Decisione sul modello giusto in tre giorni"

L'emergenza Coronavirus continua a non dare tregua. La nuova mossa del governo, dopo aver incrementato le sanzioni per i trasgressori delle regole, è quella di lanciare una app in grado di mappare i contagiati e i loro più stretti contatti, limitando la diffusione. Ne esstono di ogni tipo e l'obiettivo è quello di tutelare la privacy ma di garantire un servizio efficente. Nelle prime ore di apertura del bando “Innova per l’Italia” - si legge su Repubblica - sono arrivate 270 proposte, ha detto su Twitter il ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Ci sono ancora un paio di giorni e poi andranno vagliate in fretta, perché si è già perso abbastanza tempo prima di capire che il modello da seguire era quello coreano, cioé di un paese che ha saputo contenere l’epidemia con una combinazione di tamponi, diffusi ma mirati, e tecnologie digitali. Non sarà una scelta facile, occorre trovare un nuovo equilibrio, temporaneo si spera, fra privacy (e quindi libertà) e salute. È chiaro a tutti che la salute pubblica in questa fase debba prevalere, ma con delle garanzie: il rischio è di provare ad imitare la Corea del Sud e diventare quella del Nord. A Palazzo Chigi lo sanno e sanno che dovranno muoversi in fretta, ma con cautela.

Un riferimento potrebbe essere la app appena rilasciata dal Mit di Boston: si chiama Private Kit: Safe Paths. E si propone di rallentare la diffusione del contagio senza rinunciare alla privacy. L’app rilasciata dal Mit di Boston. I contagiati forniscono agli operatori sanitari i dati degli spostamenti registrati dal telefonino negli ultimi 28 giorni. Poi c'è il modello inglese. Attiva nel Regno Unito, Covid Symptom Tracker chiede di inserire agli utenti le proprie condizioni fisiche e l’uso di farmaci. Interessante anche la piattaforma realizzata dalla multinazionale italiana Engineering che incrocia i dati della diffusione del virus con quelli presenti nelle banche dati regionali. Il tempo stringe, in tre giorni arriverà la decisione del governo.

"Abbiamo chiesto al settore del digitale - spiega a Repubblica il ministro per l'innovazione Pisano - di proporre idee e progetti che abbiano già avuto un impiego. E stiamo parlando con le aziende di telecomunicazione. Non si tratta solo di app, ma anche strumenti di analisi dei dati e di telemedicina".