Coronavirus, la Cina esce dalla quarantena. Le conseguenze? Boom di divorzi
Un italiano che lavora a Shanghai: "Senza mascherina non ti fanno entrare da nessuna parte"
Coronavirus, la Cina esce dalla quarantena. Le conseguenze? Boom di richieste di divorzio
L'emergenza Coronavirus continua in tutto il mondo, ma in Cina la situazione sta pian piano tornando alla normalità. A mezzanotte di ieri sera - si legge sul Fatto Quotidiano - nella provincia dell’Hubei, in Cina, è tornata la libertà di movimento. Sono stati rimossi i blocchi agli spostamenti imposti due mesi fa dal Comitato locale di prevenzione e controllo: il “via libera” varrà per tutti i residenti possessori del “codice verde”, quindi senza rischi di contagio. La Cina sta vedendo risalire i nuovi casi di coronavirus: siamo a quota 78 (74 sono quelli “di ritorno”, importati dall’estero), di cui uno proprio a Wuhan, dopo 5 giorni di fila a quota zero. Un lento ritorno alla normalità è anche quanto racconta Stefano Cardinale, cittadino italiano che lavora lì: "Qui a Shanghai c'è un controllo estremo, ma la città è sicura, si è azzerato tutto. Da questa settimana si riprende ad uscire, andare a mangiare fuori, correre e passeggiare. Restano chiuse - spiega - solo palestre, piscine e sale da ballo. Senza mostrare il QRcode (codice verde che certifica di essere sani), non si può entrare da nessuna parte. Siamo stati chiusi in casa per un mese, si poteva uscire solo per buttare la pattumiera e portare fuori il cane. A Shanghai senza mascherina non puoi entrare da nessuna parte. Una delle conseguenze del mese di reclusione forzata - conclude Cardinale - è stata il numero delle richieste di divorzio, cresciute in maniera esponenziale".
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