Cronache

Covid, scoperti i responsabili della pandemia: i giornalisti

L'opinione di Mirco Maggi

Chiusure e terrore: Italia in un incubo da un anno

Che Italia strana è questa, la pandemia ci ha scosso proprio tutti quanti. Saranno stati i lock-down, o forse il troppo pane e la troppa pizza fatti in casa a Marzo; chi lo sa. Fatto sta che da un anno, questo incubo che stiamo vivendo a livello planetario, per moltissime persone, non è colpa del Virus, ma sempre e solo di qualcun altro o di qualcosa d'altro. I primi colpevoli sono stati gli scienziati pazzi cinesi di Whuan, che hanno prodotto e diffuso nell'aria il virus mortale per sterminarci tutti quanti e per accaparrarsi il potere economico; ma l'ipotesi è durata solo qualche mese, e fino a che non si è scoperto che i Cinesi, in fondo, si mangiano pure i pipistrelli dei laboratori scientifici. E da lì a fare un salto da pipistrello ad uomo è stato un attimo.

Poi è stata tutta colpa di quel cattivone di Bill Gates, ma anche per lui il sospetto è durato poco, almeno fino a quando non è stato scoperto che mr. Windows ha sempre fatto invece beneficienza proprio per le industrie di ricerca scientifica. Poi è stato il momento della colpa delle diaboliche aziende farmaceutiche, che con le loro Lobby potentissime e segrete, avrebbero diffuso il Virus per vendere i vaccini; ma anche per loro il sospetto è scemato quasi del tutto, quando qualcuno ha spiegato per bene che le aziende farmaceutiche traggono molti più profitti sui farmaci e sulle cure, piuttosto che con la produzione dei vaccini dove, a conti fatti, non guadagnano granchè.

Quindi, scartati tutti questi, erano rimaste soltanto due persone: il Maggiordomo, che come tutti sanno è sempre il colpevole certo di qualsiasi misfatto, e (ma solo per quanto riguarda il nostro Belpaese), il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che con le sue entrate a gamba tesa nelle case degli italiani durante i TG serali ha firmato la sua condanna di colpevolezza: è lui l'untore, il falso, il servo, l'errore, l'incapace, insomma: è lui il vero colpevole. Ma adesso lo hanno cacciato, e al posto suo è arrivato il Re Mida delle Banche mondiali dagli occhi di ghiaccio, e almeno per il momento dare tutta la colpa a lui della baracconata del Covid, pare sia ancora prematuro e del tutto sconveniente.

Quindi è stato deciso: interinalmente, e fino a che non si trova un responsabile migliore, tutta la colpa la addossiamo ai giornalisti. Perchè in fondo, pensateci bene, chi meglio di loro potrebbe essere più colpevole? Parlano sempre di cose paurose, i loro articoli creano ansia e panico, e i dati forniti sul Covid spaventano, e quindi non sono altro che terrorismo mediatico. Così è deciso: il Covid è tutta colpa dei giornalisti.

In fondo i giornalisti appartengono alla casta dorata degli anni '60 che fino a qualche decennio fa era intoccabile e inaffondabile. Per molti italiani non sono altro che dei damagoghi, dei venduti, degli approfittatori e dei tornacontisti patentati; diffusori di verità false e di certezze incerte. I giornalisti che sono morti in guerra, nelle missioni, o per mano della Mafia, o negli ultimi anni di fame, sono tutte balle, perchè non sono altro che servi dei padroni. Insomma: sono loro la causa, e non invece il contenuto delle notizie che scrivono. E quindi ora, se chiuderanno di nuovo tutto quanto, i conti li dovranno pagare i giornalisti, con le loro case editrici alla fame, con i loro giornali in perenne stato di crisi, con le loro testate che chiudono ogni giorno alla velocità della luce.

Bene italiani, io mi assumo tutte le mie colpe e mi immolo in nome della categoria: io e quelle migliaia di giornalisti lombardi disoccupati cronici, che non hanno mai avuto ristori, sovvenzioni, casse integrazioni o sussidi, e che sono invisibili ma che, potete contarci, le notizie vere, controllate, sicure, affidabili (e ormai, per un perverso meccanismo che ci ha impoveriti tutti quanti: sempre gratis) continueranno a darvele sempre e comunque. Perchè scrivere per tanti di noi non è un mestiere, ma è una missione; e in fondo non sappiamo fare altro. E voi, alla fine, in ogni caso, continuerete sempre e comunque a leggerci: odiandoci, maledicendoci, dandoci la colpa di tutto. Ma questa è la stampa, e voi, bellezze, non ci potete fare niente. Niente.