Cronache
Don Aniello Manganiello -prete anti camorra- attacca Saviano

Don Manganiello accusa Saviano di arricchirsi
Un duro attacco contro Roberto Saviano e la questione della sua scorta -che gli italiani pagano da decenni e che il ministro degli Interni Matteo Salvini vuole revocare- giunge inaspettatamente, ma autorevolmente da Don Aniello Manganiello, parroco per venti anni a Scampia a Santa Maria della Provvidenza.
Dice il prelato famoso per le sue battaglie contro la camorra in una intervista a Il Tempo:
"Anch'io sono stato minacciato di morte dai Lo Russo, ma ho sempre rifiutato la scorta per stare in mezzo alla mia gente. Non mi sento di chiedere tanto a Saviano", "però deve sapere una cosa. Il suo gioco è ormai scoperto e noi abbiamo bisogno di testimoni, non di maestri, veri o falsi che siano".
E continua:
"Non so se Saviano sia passato qualche volta per Scampia; certamente non ha trascorso nemmeno una intera giornata in questi luoghi, altrimenti ci saremmo incontrati o almeno i miei parrocchiani me lo avrebbero riferito. Qui lo scrittore simbolo dell'anticamorra lo hanno visto soltanto in tv. Ciò significa che si può scrivere di camorra senza conoscere concretamente il fenomeno: bastano le carte passate da avvocati e magistrati da cui ricavare storie per editori modaioli e reti tv in cerca di nuovi mercati. Solo così si spiega il fenomeno perché, a dirla tutta, Saviano mi sembra un modesto scrittore".
Il prete anti-camorra è un fiume in piena e accusa lo scrittore di arricchirsi:
"sul piano pratico, oltre a gonfiare a dismisura il portafoglio di Saviano, non salverà una sola vita".
Già ad inizio anno Don Manganiello aveva attaccato Saviano:
“Siamo stanchi di Gomorra. Siamo stanchi dei tuoi romanzi. L’opinione pubblica preferisce le storie che aumentano l’adrenalina, le trame violente e criminali, e lo scrittore preferisce ignorare gli uomini e le donne che tutti i giorni rischiano per contrastare la cultura mafiosa”.
Questa presa di posizione di chi la camorra la combatte giorno per giorno sul territorio appare riecheggiare le parole espresse dall’allora PM Antonio Ingroia che ebbe a dire una decina di anni fa: “Saviano non sia un professionista dell'anticamorra».
La questione Saviano sta diventando anche sociologica ed educativa perché vi sono sempre più persone che lamentano una sorta di emulazione per i giovani delle gesta criminali narrate dallo scrittore e ancor più per i film e le serie televisive.