Cronache

Don Lorenzo Milani cattivo maestro: così ha fallito la scuola italiana

Di Giuseppe Vatinno

Niente competizioni, libri classici e nozioni semplificate: la sua scuola doveva essere “democratica” e cioè ostile ai “figli dei ricchi”

Quindi via le nozioni serie per introdurre un pacato lessico familiare per non mettere in difficoltà l’alunno. Insomma la proposta didattica di Don Milani era quella di togliere tutte le cose difficili e impegnative per non turbare i “poveri” che in questo modo venivano due volte penalizzati: dalla povertà e dall’ignoranza con cui uscivano dalla sua finta scuola. Famosa la polemica che scoppiò nel 1992 ad opera dello scrittore Sebastiano Vassalli “Don Milani, che mascalzone”, ospitata stranamente su Repubblica, in cui il maestro di Barbiana finì sonoramente sbertucciato da un autore oltretutto di sinistra.

Invece lo scrittore Walter Siti ha espresso dubbi su una possibile pedofilia di don Milani a causa di una lettera del 10 novembre 1959 spedita da don Milani a Giorgio Pecorini, un suo amico giornalista de l’Europeo: “... che se un rischio corre per l'anima mia non è certo quello di aver poco amato, ma piuttosto di amare troppo (cioè di portarmeli anche a letto!)”. Altri lo difesero parlando di “ricostruzioni becere” dovute al fatto che don Milani avesse uno “stile confuso” e ciò non sorprende da uno che voleva abolire la grammatica.