Cronache
Doping, Schwazer la provetta è un mistero. Ris di Parma senza certezze
La perizia: "I valori sono anomali, c'è traccia di testosterone. Ma non si può escludere che il valore sia riscontrabile in natura"
Doping, Schwazer la provetta è un mistero. Ris di Parma senza certezze
Il caso della provetta di urina, costata la squalifica per doping al marciatore Alex Schwazer non lo hanno saputo risolvere neanche i Ris di Parma. Resta fitto il mistero, è stato tutto un complotto o invece era doping? Il problema - si legge sul Fatto Quotidiano - è che di Dna di Alex ce n’era pure troppo: un valore così alto da far dubitare della sua autenticità.
Neanche la perizia decisiva del Ris è riuscita a risolvere uno dei più grandi misteri sportivi della storia. Dalla giustizia sportiva, Schwazer è indagato a Bolzano con l’accusa di frode sportiva. In questi quattro anni, le istituzioni internazionali hanno fatto tutto il peggio possibile per alimentare il sospetto di un complotto: gravi mancanze nella custodia dei campioni, violazione dell ’anonimato sul controllo, l’incredibile rifiuto di consegnare la provetta B delle controanalisi alle autorità italiane (il laboratorio di Colonia ha provato a rifilare un altro campione, non sigillato, prima dell’intervento del giudice).
Per gli accusatori, - prosegue il Fatto - la sola certezza è che nel campione B, sigillato e presentato nel contraddittorio delle parti, è stata trovata una sostanza dopante e un unico Dna: quello di Schwazer. È un fatto stabilito dalla preziosa perizia del Ris, che però aggiunge anche altro: statistiche alla mano, per il colonnello Lago quel valore “è una assoluta anomalia. Ora il procuratore Bramante deve decidere se mandare a giudizio o archiviare. La verità ancora non esiste.